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Sciopero lavoratori porto Genova: protesta imminente per migliorare contratto

Lavoratori dei trasporti liguri minacciano lo sciopero per il rinnovo del contratto

Dopo Livorno e Palermo, anche Genova si unisce alla protesta dei lavoratori dei trasporti. Durante l’assemblea unitaria regionale dei delegati liguri, che ha visto la partecipazione di circa cento lavoratori presso il circolo Cap, è stata avanzata la richiesta di attivare tutte le forme di lotta, compreso lo sciopero, nel caso in cui non si otterranno risposte adeguate sul rinnovo del contratto che coinvolge ventimila lavoratori in Italia. I partecipanti hanno sottolineato l’importanza di uno sciopero “che faccia male”.

Trattative interrotte per il rinnovo del contratto nazionale

Dopo l’interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale il 2 febbraio, i sindacati hanno avviato una serie di assemblee territoriali per spiegare la situazione e raccogliere il mandato su come procedere. Nell’assemblea a Genova erano presenti i segretari nazionali di Filt Cgil Fit Cisl Uil trasporti, Amedeo D’Alessio, Maurizio Diamante e Giuliano Galluccio, insieme alle segreterie territoriali e regionali di categoria. D’Alessio ha spiegato che le trattative sono state interrotte a causa delle grandi distanze tra i sindacati e le controparti. Non escludono la possibilità di uno sciopero nazionale se non verranno presentate proposte adeguate. La richiesta dei sindacati è un aumento salariale del 18%.

Rivendicazioni salariali e questioni normative sul tavolo

Durante l’assemblea, Galluccio ha sottolineato l’importanza dei lavoratori portuali durante la pandemia e la crisi nel Mar Rosso. I sindacati stanno chiedendo un aumento salariale che compensi la perdita del potere d’acquisto degli ultimi due anni a causa dell’alta inflazione. Tuttavia, non è solo la questione salariale ad essere discussa. Diamante ha evidenziato l’aspetto normativo, sottolineando l’importanza di considerare l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione che hanno influenzato il mondo del lavoro e le figure professionali. Inoltre, c’è anche la questione del Fondo di incentivo all’esodo che non è ancora stato utilizzato e sarà necessario discutere con il Ministero del Lavoro il riconoscimento del lavoro usurante e la sicurezza.

Redazione

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