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Sciopero medici 18 dicembre: 25mila interventi a rischio

Nuovo sciopero dei medici il 18 dicembre: 25mila interventi chirurgici a rischio

Lunedì 18 dicembre 2023 si terrà il secondo sciopero dei medici, dopo quello del 5 dicembre. Questa volta saranno coinvolti i camici bianchi dei ‘servizi’ di Asl e ospedali, tra cui veterinari, anestesisti-rianimatori e specialisti di patologia clinica e dell’area radiologica. Secondo i sindacati di categoria, saranno a rischio ben 25mila interventi chirurgici.

I sindacati hanno presentato le ragioni dello sciopero a Roma, sottolineando la necessità di interventi da parte del governo nella legge di bilancio per salvare la sanità pubblica. “Il nostro sciopero non è temerario, ma una legittima e doverosa protesta”, hanno dichiarato l’Aaroi-Emac (sindacato degli anestesisti e rianimatori), il Fassid (radiologi, patologi, psicologi del Ssn e farmacie ospedaliere), la Fvm-Federazione veterinari e la Cisl Medici. Lunedì alle 11 i sindacati saranno in presidio davanti al ministero della Salute a Roma.

Disagi previsti in tutti i servizi ospedalieri e territoriali

Nel giorno dello sciopero, si prevedono disagi in tutti i servizi ospedalieri e territoriali, così come nella filiera agro-zootecnica alimentare. Le sigle sindacali sottolineano che se la protesta rimarrà inascoltata, la mobilitazione continuerà. È quindi possibile che gli effetti dello sciopero si protraggano nel tempo, con ulteriori conseguenze per i pazienti e il sistema sanitario nel suo complesso.

La richiesta di intervento del governo nella legge di bilancio

I medici in sciopero chiedono al governo di intervenire nella legge di bilancio per garantire la sopravvivenza della sanità pubblica. La situazione attuale è considerata critica e richiede provvedimenti urgenti. “La sanità pubblica sta morendo, il Governo deve intervenire con dei segnali nella legge di bilancio”, affermano i sindacati. È evidente la preoccupazione per il futuro del sistema sanitario e la necessità di un impegno concreto da parte delle istituzioni per garantire la qualità delle cure e la tutela della salute dei cittadini.

La protesta dei medici è una risposta alla situazione di crisi che affligge il settore sanitario italiano. È fondamentale che le istanze dei professionisti vengano ascoltate e che si trovino soluzioni concrete per affrontare le sfide attuali. La salute dei cittadini è un bene prezioso che va tutelato, e il governo ha il dovere di intervenire per garantire un sistema sanitario efficiente e di qualità.

Redazione

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