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Sciopero nel settore turismo: lavoratori in agitazione per il rinnovo contrattuale da sei anni

I lavoratori e le lavoratrici del settore turismo, dipendenti di aziende affiliate a Federturismo di Confindustria e Aica, stanno attraversando un momento di forte tensione. Dopo anni di attesa per un nuovo contratto, il 12 settembre le sigle sindacali hanno indetto una giornata di sciopero e manifestazione, dando voce alle esigenze di un settore cruciale per l’economia italiana. In questo contesto, è fondamentale comprendere le motivazioni dietro l’agitazione, le posizioni sindacali e le aspettative future dei lavoratori.

Motivazioni dello sciopero

Le ragioni alla base dello sciopero sono profondamente radicate in una situazione di stallo contrattuale. Le aziende che gravitano attorno a Federturismo e Aica, come NH Hotels, Marriott e Alpitour, non sono riuscite a trovare un accordo per il rinnovo del contratto collettivo, una scadenza che attende di essere rispettata da ben sei anni. I sindacati denunciano che le trattative, interrotte il 23 luglio, sono state compromesse dalle richieste inaccettabili da parte dei datori di lavoro. Queste ultime tenderebbero a introdurre maggiori precarietà nel settore e a minare il valore economico del contratto stesso.

I lavoratori, ossia la spina dorsale del comparto turistico, hanno continuato a impiegarsi con dedizione nonostante le difficoltà. Tuttavia, le promesse di un miglioramento delle condizioni lavorative e salariali non si sono concretizzate. L’assenza di un accordo perseguita da così tanto tempo ha spinto i rappresentanti sindacali a mobilitare il settore, divenuto sempre più consapevole della necessità di agire per tutelare i propri diritti.

Divisioni sindacali e manifestazioni simultanee

Un aspetto interessante della mobilitazione attuale è la presenza di divisioni tra le diverse sigle sindacali. Filcams CGIL e UIltucs hanno organizzato le loro proteste a piazza Gandhi all’Eur, mentre la Fisascat CISL ha scelto di manifestare a largo Argentina. Questa separazione nelle azioni di protesta evidenzia come, sebbene gli obiettivi siano comuni – ottenere un nuovo contratto, stipendi più equi e una maggiore protezione – le strategie e le scelte politiche possano differire.

Alla manifestazione tenutasi all’Eur si è unito anche Alessandro Onorato, assessore al turismo di Roma Capitale. Egli ha ribadito l’importanza del settore per la crescita economica del Lazio, nell’ottica di un potenziamento delle risorse umane coinvolte nel turismo, specialmente in un periodo cruciale come quello del Giubileo. Questo evento, nonostante le divisioni sindacali, ha visto una partecipazione attiva del mondo politico, contribuendo a portare l’attenzione sul tema del riconoscimento e del valore del lavoro svolto dai dipendenti del settore.

Attese e prospettive future per i lavoratori

Nonostante gli evidenti contrasti tra le organizzazioni sindacali, le attese dei lavoratori rimangono chiare e incisive. Le rivendicazioni principali ruotano attorno all’urgenza di un adeguamento salariale e alla richiesta di un contratto che possa coprire le necessità espresse dai lavoratori. Durante la pandemia, il settore del turismo ha subito un duro colpo, ma la ripresa ha portato con sé nuove sfide e opportunità. I rappresentanti della Fisascat CISL, durante la loro manifestazione, hanno messo in evidenza il bisogno di garantire migliori condizioni normative e salariali, sottolineando il durissimo impegno richiesto ai lavoratori per mantenere in piedi un comparto così vitale.

L’attuale movimento di protesta non è solo un atto isolato, ma rappresenta una sorta di passaggio cruciale nella battaglia dei diritti lavorativi. La scelta di manifestare in diverse piazze rappresenta, in un certo senso, una strategia per amplificare la visibilità sui temi suggeriti dai lavoratori. L’attenzione generale è ora focalizzata su come il governo e i rappresentanti delle aziende risponderanno a queste emergenze e quali passi concreti verranno intrapresi per evitare che la situazione si aggravi ulteriormente.

L’evoluzione di questa vertenza contrattuale avrà un impatto diretto sul futuro del settore, sulla sua resilienza e competitività, e sul benessere di migliaia di lavoratori che ogni giorno contribuiscono a rendere l’Italia una meta privilegiata per i turisti di tutto il mondo.

Luisa Pizzardi

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