Ultimo aggiornamento il 12 Giugno 2024 by Luisa Pizzardi
Un’operazione condotta dalla Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere minorile Beccaria di Milano ha portato alla luce un telefono cellulare e una significativa quantità di hashish. A rendere pubblica la notizia è Alfonso Greco, segretario per la Lombardia del Sindacato autonomo polizia penitenziaria , che ha recentemente visitato il Reparto di Polizia del Beccaria.
“Grazie alla professionalità dei colleghi del Beccaria, nei due giorni precedenti è stata rinvenuta nello spazio campo una sostanza stupefacente,” ha dichiarato il sindacato. Nonostante le recenti difficoltà, il personale di Polizia Penitenziaria del Beccaria continua a lavorare con dedizione per mantenere la legalità e la sicurezza all’interno della struttura.
Operazione della Polizia Penitenziaria nel carcere Beccaria: le condizioni attuali e le sfide future
La delegazione del Sappe era composta dal segretario nazionale Francesco di Dio e dal segretario regionale Alfonso Greco. Durante la visita, è emerso che il sacrificio del Personale del quadro permanente e il supporto di risorse inviate dal Dap e Uepe stanno contribuendo a migliorare il contesto lavorativo. Attualmente, ci sono 49 detenuti rispetto ai 92 di circa un mese fa. Tuttavia, il supporto terminerà il prossimo 15 luglio. Il sindacato ritiene che dovrebbe essere prorogato per accogliere e fornire ulteriore supporto ai neo-agenti in arrivo dal prossimo corso, ancora non operativi nel contesto attuale.
La visita è proseguita all’interno del nuovo Padiglione, dove sono visibili i danni alla struttura causati dall’ultima rivolta, ma che sono in procinto di essere sistemati. Anche alcuni box agenti hanno subito danni e sono privi di sbarramenti rispetto alla Sezione detentiva. Di conseguenza, alcune sezioni sono attualmente inagibili e in attesa dei lavori già programmati.
Le condizioni del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano rimangono preoccupanti a causa del sovraffollamento, della carenza di organico e delle difficoltà nella gestione della popolazione detenuta. Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha evidenziato criticità gestionali in quasi tutto l’istituto.