Ultimo aggiornamento il 2 Gennaio 2024 by Redazione
Nuova scoperta nella lotta contro il cancro al pancreas
Un gruppo di ricercatori italiani ha fatto una scoperta importante nella lotta contro il cancro al pancreas. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale ‘Cancer Research’, è stato condotto da un team guidato dal professor Davide Melisi, docente di oncologia medica presso l’Università di Verona e responsabile dell’unità di Terapie sperimentali dell’azienda ospedaliera universitaria di Verona.
Gli studiosi hanno identificato un possibile fattore responsabile della resistenza delle cellule tumorali ai trattamenti chemioterapici: l’autotaxina. Secondo Melisi, il cancro al pancreas è un tumore per il quale non esistono ancora trattamenti mirati o immunoterapie, oltre alla chemioterapia tradizionale.
Il team di ricerca ha dimostrato l’efficacia di una classe di farmaci chiamati inibitori del Transforming growth factor beta (Tgfß) nel laboratorio e negli studi clinici. Tuttavia, i dati più recenti hanno rivelato che il microambiente del tumore pancreatico, in particolare i fibroblasti, risponde all’inibizione del Tgfß producendo un nuovo fattore: l’autotaxina. Quest’ultimo, a sua volta, induce resistenza e limita l’efficacia della terapia.
Melisi spiega che l’uso combinato degli inibitori del Tgfß e di un nuovo inibitore dell’autotaxina, chiamato ioa289, rende le cellule tumorali molto più sensibili alla chemioterapia. Ciò che rende il team orgoglioso è che le loro ricerche si basano su evidenze e problemi che emergono direttamente dall’analisi dei pazienti trattati nella loro unità durante gli studi clinici.
Attualmente, il team sta conducendo uno studio clinico di fase 1 sull’inibitore dell’autotaxina, ioa289, in combinazione con la chemioterapia in pazienti con diagnosi recente di malattia avanzata. Presto saranno disponibili i risultati preliminari sulla tossicità e l’efficacia di questa nuova combinazione terapeutica.
Melisi conclude sottolineando che questi studi sono il risultato del lavoro di un gruppo coeso di giovani medici e biologi che collaborano da anni. Questo approccio multidisciplinare permette loro di affrontare in modo completo il problema del cancro al pancreas e di offrire nuove opzioni terapeutiche ai pazienti affetti da questa malattia.