Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione
Un nuovo esame delle urine per la diagnosi precoce del cancro ovarico
Uno studio condotto dalla Virginia Commonwealth University ha aperto la strada a un nuovo esame delle urine per la diagnosi precoce del cancro ovarico. La ricerca, che sarà presentata durante il 68° meeting annuale della Biophysical Society negli Stati Uniti, potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella lotta contro questa malattia difficile da individuare nelle prime fasi.
La scoperta delle molecole proteiche nelle urine
Studi precedenti avevano dimostrato che nelle urine delle donne affette da cancro ovarico sono presenti migliaia di piccole molecole proteiche o peptidi. Tuttavia, le tecniche attualmente disponibili per rilevare queste molecole sono complesse e costose. Il team di ricerca guidato da Joseph Reiner ha quindi sviluppato un nuovo approccio basato sulla misurazione dei cambiamenti di corrente elettrica attraverso nanopori. Utilizzando nanoparticelle d’oro, i ricercatori sono stati in grado di identificare e analizzare 13 peptidi, tra cui quelli derivati dal biomarcatore Lrg-1 presente nelle urine dei pazienti con cancro ovarico.
Un’importante scoperta per la diagnosi precoce
Secondo Reiner, questa scoperta potrebbe avere un impatto significativo sulla diagnosi precoce del cancro ovarico. “Conosciamo le firme di questi peptidi e sappiamo come potrebbero essere utilizzate per la rilevazione del cancro ovarico”, afferma il ricercatore. I dati clinici mostrano che la sopravvivenza a 5 anni migliora del 50-75% quando i tumori vengono rilevati nelle fasi iniziali. Questo risultato è valido per molti tipi di cancro, compreso probabilmente quello dell’ovaio.
In conclusione, questo nuovo esame delle urine potrebbe rappresentare un importante strumento per la diagnosi precoce del cancro ovarico. La tecnica basata sulla misurazione dei cambiamenti di corrente elettrica attraverso nanopori ha permesso di identificare e analizzare 13 peptidi, tra cui quelli derivati dal biomarcatore Lrg-1. Secondo i ricercatori, questa scoperta potrebbe migliorare significativamente la sopravvivenza dei pazienti affetti da cancro ovarico, se il tumore viene rilevato nelle fasi iniziali.