Scoperta scandalosa a Brescia: 83 gatti salvati da un appartamento in condizioni disastrose

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Scoperta scandalosa a Brescia: 83 gatti salvati da un appartamento in condizioni disastrose - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 19 Agosto 2024 by Giordana Bellante

La vicenda delle condizioni inumane in cui vivevano 83 gatti a Brescia, all’interno di un appartamento di circa cento metri quadri, ha scosso la comunità locale e suscitato l’interesse delle associazioni di tutela degli animali. Volontari dell’Enpa, coadiuvati dalle autorità locali, hanno avviato una delicata operazione di recupero per fornire ai felini un futuro migliore, dopo mesi di sofferenza e privazioni.

Un terribile scenario: l’appartamento dell’accumulatrice

La situazione al momento del ritrovamento

L’episodio è emerso grazie a una segnalazione ricevuta dalla Sezione Enpa di Brescia, risalente all’11 agosto, in cui alcuni cittadini hanno avvertito la presenza di numerosi gatti che entravano ed uscivano dalla finestra di un appartamento. L’accesso all’immobile ha rivelato un vero e proprio inferno: oltre alla presenza di 83 gatti, l’appartamento era un cumulo di urina, escrementi e carcasse di animali, il tutto avvolto da un’oscurità opprimente che rendeva la situazione insostenibile.

Le volontarie Enpa, che si sono recate sul posto con il supporto dell’Ats, della Polizia Locale e delle Guardie Zoofile, hanno descritto l’esperienza come scioccante. “Siamo entrati senza poter credere a ciò che stava accadendo. Le porte erano impossibili da aprire, bloccate da escrementi, e il pavimento era ricoperto da un’importante quantità di rifiuti”, ha dichiarato una delle volontarie. Le immagini di questo scenario, per molti, sono inimmaginabili e testimoniano un problema serio di accumulo compulsivo di animali.

Le indagini: chi è la proprietaria?

Profilo della donna coinvolta

Le indagini hanno rivelato che la proprietaria dell’immobile era una donna di 58 anni, dall’aspetto curato e apparentemente in grado di prendersi cura degli animali. Tuttavia, si è rapidamente chiarito che la sua concezione di benessere animale era in netto contrasto con le attuali norme di sicurezza e igiene. Collaborativa nei confronti delle autorità, la donna ha acconsentito all’ingresso dei volontari per permettere il recupero dei gatti.

La sua storia e la sua condizione psicologica sono emerse come elementi rilevanti da approfondire. L’accumulo di animali può rivelarsi una manifestazione di isolamento sociale e problemi psichici, che spingono le persone a prendere decisioni che ignorano il benessere dei loro animali. Gli animali in questione hanno vissuto finora un’esistenza priva di luce e cure, costretti a sopravvivere tra l’immondizia e i propri bisogni fisiologici, generando un contesto di grande sofferenza.

L’operazione di salvataggio: un impegno lungo e complesso

Il recupero e le condizioni dei gatti

L’operazione di recupero degli 83 gatti ha richiesto un impegno notevole da parte dei volontari. Il primo esemplare salvato è stato un cucciolo di appena un mese, gravemente debilitato. Gli animali adulti, sotto shock e malati, presentavano molte infezioni. La lunga reclusione ha reso molti di loro estremamente paurosi, rendendo difficile la cattura.

Dopo intensi giorni di lavoro, è stata completata l’operazione di recupero. Dei gatti salvati, 11 sono stati trasferiti in strutture veterinarie per cure urgenti, mentre 72 sono stati accolti nel canile sanitario locale. Un processo lungo li attende, in cui dovranno essere stabilizzati, identificati, sterilizzati e testati, prima di essere ricollocati. Gli esperti stimano che potrebbero passare settimane o addirittura mesi prima che questi animali trovino una nuova sistemazione.

Un destino incerto per i felini

Al termine di questa operazione, l’Enpa ha sottolineato l’importanza di una ristrutturazione del benessere per questi gatti, che hanno subito traumi significativi a causa delle loro condizioni di vita. È fondamentale che la comunità si mobiliti per sensibilizzare riguardo ai temi dell’abbandono e dell’accumulo di animali, affinché simili situazioni non possano più ripetersi. Le associazioni di protezione animale giocano un ruolo cruciale nel contrastare tali fenomeni, evidenziando la necessità di interventi mirati e tempestivi.

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