Secondo sequestro da 2,6 milioni di euro per l'università Niccolò Cusano in un'indagine fiscale - Occhioche.it
Il gip di Roma ha disposto un sequestro di beni per un importo di 2,6 milioni di euro nei confronti dell’università Niccolò Cusano, situata nel cuore della capitale e presieduta da Stefano Bandecchi, che è anche il sindaco di Terni e un volto noto nel mondo sportivo italiano come ex presidente della Ternana. Questa operazione segue un sequestro precedente, avvenuto nel gennaio 2023, e fa parte di un’inchiesta più ampia condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Roma.
Il provvedimento di sequestro è stato emesso il 3 giugno 2023 su richiesta della procura, gestita dalla pm Mara Mattioli. La ragione di tale decisione risiede in presunti mancati versamenti dell’imposta sul reddito delle società da parte dell’università Niccolò Cusano. La Guardia di Finanza ha avviato indagini approfondite per verificare le irregolarità fiscali relative alle attività della suddetta università, ritenendo che ci siano stati fondi non dichiarati e profitti derivanti da operazioni commerciali anziché accademiche.
Il primo sequestro, pari a 20,2 milioni di euro, riguardava il periodo di riferimento dal 2016 al 2020. Recentemente, invece, con questo nuovo atto, si va a colpire l’anno fiscale 2021, che inizialmente era sfuggito ai controlli delle autorità. Le autorità finanziarie stanno raccogliendo prove che suggeriscono che l’università potrebbe aver utilizzato i propri fondi per sostenere una serie di compagnie, non legate a scopi educativi, come la Ternana calcio, il club calcistico che Bandecchi ha guidato fino a poco tempo fa.
Il sequestro di 2,6 milioni rappresenta una pressione significativa su UniCusano, specialmente in un momento in cui l’istituto si impegna a mantenere la sua reputazione nel settore dell’istruzione superiore. Gli effetti legali di queste indagini potrebbero rivelarsi disastrosi, non solo per le finanze dell’università, ma anche per la carriera politica di Bandecchi, che dovrà affrontare le ripercussioni delle indagini non solo come imprenditore ma anche come figura pubblica.
La notizia del sequestro ha suscitato diverse reazioni nel panorama politico e accademico. È probabile che l’università si difenderà formalmente contro le accuse, tentando di dimostrare la legittimità delle operazioni commerciali svolte. La situazione, infatti, pone l’accento sulla necessità di una maggiore trasparenza nel settore educativo e sulla vigilanza da parte delle autorità competenti riguardo alle pratiche fiscali degli istituti privati. L’attenzione sarà rivolta nei prossimi mesi, mentre l’inchiesta continua a svilupparsi, comprendendo l’acquisizione di ulteriori prove e la possibilità di ulteriori sequestri se verranno ritenuti necessari.
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