Ultimo aggiornamento il 9 Gennaio 2024 by Redazione
La strage di Sinnai: dopo 32 anni di carcere, Beniamino Zuncheddu sta per essere liberato
Dopo 33 anni esatti dalla strage di Sinnai, Beniamino Zuncheddu, il pastore sardo condannato per l’omicidio di tre pastori, sta per tornare a essere un uomo libero. Conclusa la fase istruttoria del processo di revisione, la Corte d’Assise di Roma si appresta a discutere il caso il 23 gennaio, prima di prendere una decisione.
Giorgia Meloni esprime solidarietà a Zuncheddu
Durante una conferenza stampa all’inizio dell’anno, la premier Giorgia Meloni ha espresso la sua solidarietà a Beniamino Zuncheddu, affermando: “Sul caso Zuncheddu chiaramente sono rimasta molto colpita anche io, così come rimango molto colpita dal numero di questi casi che purtroppo in Italia ancora ci sono”. Zuncheddu ha ringraziato la presidente Meloni per il suo sostegno, dicendo: “Non sentirsi soli in questa battaglia contro le ingiuste detenzioni è per me una grande cosa che mi dà coraggio e conforto. Alla presidente Meloni dico di occuparsi di carcere, perché in carcere stanno tutti male, colpevoli e innocenti”.
Testimoni ascoltati nel processo di revisione
Durante il processo di revisione, gli ultimi cinque testimoni sono stati ascoltati dai giudici della Corte d’appello di Roma. Tra di loro c’era Zenaide Aievola, vedova di uno dei pastori uccisi, che ha testimoniato sulla lettera anonima che accusava la famiglia Mulas di Burcei della strage. Inoltre, sono stati interrogati Fabrizio e Vinicio Fadda, che hanno fornito informazioni sulla stessa lettera. Successivamente, è stato confrontato l’ex sovrintendente della Criminalpol Mario Uda con Paolo Melis riguardo alle dichiarazioni contraddittorie fatte durante gli interrogatori. Si sta cercando di indagare su chi abbia coinvolto erroneamente Zuncheddu nel processo, portandolo a essere condannato e trascorrere 32 anni in carcere come innocente.
Conclusa la fase istruttoria del processo di revisione, Beniamino Zuncheddu è in attesa della decisione della Corte d’Assise di Roma. Nel frattempo, ha ricevuto il sostegno della premier Giorgia Meloni e ha espresso gratitudine per il suo intervento. Gli ultimi testimoni sono stati ascoltati nel processo di revisione, fornendo ulteriori informazioni sul caso. Ora si cerca di scoprire chi abbia erroneamente coinvolto Zuncheddu nel processo, portandolo a trascorrere 32 anni in carcere come innocente.