Sentenza cruciale sul patrimonio di Trump a New York: l’impero del tycoon rischia di tremare

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Sentenza cruciale sul patrimonio di Trump a New York: l'impero del tycoon rischia di tremare - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione

La sentenza sul destino dell’impero di Donald Trump attesa oggi a New York

È attesa per oggi, 31 gennaio, la decisione del giudice Arthur Engoron sul destino dell’impero immobiliare e finanziario di Donald Trump a New York. Dopo 11 settimane di udienze animate nel processo civile per frode contro l’ex presidente, i suoi due figli adulti e la Trump Organization, il giudice ha annunciato che spera di emettere la sentenza entro oggi. Le conseguenze potrebbero essere molto pesanti per il tycoon.

Le accuse e le richieste della procuratrice generale di New York

La procuratrice generale di New York, Letitia James, non solo chiede un risarcimento di 370 milioni di dollari, cifra che è aumentata durante il processo rispetto alla richiesta iniziale di 250 milioni, ma chiede anche che a Trump venga vietato a vita di fare affari a New York, la città in cui ha costruito il suo impero e la sua immagine di imprenditore di successo che gli ha permesso di arrivare alla Casa Bianca.

Il giudice ha già stabilito che Trump ha commesso frode, manipolando i valori dei suoi beni, compresi quelli simbolo della sua immagine come la Trump Tower e Mar-a-Lago, per ottenere vantaggi fiscali, con le banche e le assicurazioni. Ora dovrà decidere se accogliere o meno le richieste di James.

La difesa di Trump e gli attacchi al giudice via social

Le decisioni già prese da Engoron sembrano favorevoli alle posizioni dell’accusa. Tanto che il giudice, così come la procuratrice, è stato oggetto di attacchi sui social da parte di Trump, nonostante l’ordine del giudice di smettere di attaccare online.

“La mia è una grande società che è stata diffamata da questa caccia alle streghe politica”, ha scritto Trump su Truth Social. Ha definito “corrotta” la procuratrice e ha parlato di processo “manipolato e falso”, accusando il giudice Engoron di aver subito “influenze negative”.

Engoron ha già ordinato la dissoluzione dell’impero di Trump, cancellando le licenze di diverse entità di Trump a New York e chiedendo la dissoluzione di altre società, tra cui quella che gestisce la Trump Tower e la residenza Seven Spring nella Westchester County. Ora dovrà rispondere ad altre accuse presentate dai procuratori, compresa quella di complotto, false dichiarazioni finanziarie, falsificazione di documenti e frode assicurativa.

Il ruolo dei figli e i dubbi del giudice

Resta aperta la questione del coinvolgimento dei figli Donald Trump Jr. e Eric Trump. All’inizio era imputata anche Ivanka, ma la sua posizione è andata in prescrizione quando ha lasciato tutti gli interessi nella società di famiglia per lavorare al fianco del padre alla Casa Bianca dopo la vittoria del 2016.

La procura chiede un divieto di cinque anni per i figli, mentre per Trump si chiede il divieto a vita di fare affari a New York. Durante le presentazioni finali del processo, il giudice Engoron ha mostrato dei dubbi sul coinvolgimento dei figli, chiedendo all’accusa quali prove avesse che fossero a conoscenza della frode.

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