Ultimo aggiornamento il 12 Luglio 2024 by Giordana Bellante
La corte d’Assise d’Appello di Roma è giunta alla fase decisiva nel caso dell’omicidio di Serena Mollicone, la giovane studentessa brutalmente uccisa ad Arce nel 2001 a soli 18 anni. I giudici e i giurati popolari si sono riuniti in camera di Consiglio per deliberare sulla sentenza che coinvolge diversi imputati, tra cui l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, suo figlio Marco e la moglie Annamaria.
Un delitto senza risposte
La tragica scoperta del cadavere di Serena Mollicone nel bosco di Fonte Cupa, nel comune di Fontana Lori, ha scosso l’opinione pubblica e alimentato il mistero intorno a uno degli omicidi più discussi della provincia di Frosinone. L’accusa ha puntato il dito contro l’ex carabiniere Franco Mottola, il quale rischia una condanna a 24 anni di reclusione, mentre per il figlio e la moglie sono state richieste pene di 22 anni di carcere ciascuno.
Coinvolti anche altri militari
Oltre alla famiglia Mottola, la procura generale ha coinvolto nel processo due carabinieri in servizio presso la caserma di Arce al momento del delitto. L’intera comunità è in attesa della sentenza che getterà luce su un caso che ha tenuto banco per anni e che ora sembra avvicinarsi a una risoluzione.
La giustizia in march
Il verdetto atteso per il tardo pomeriggio desta grande interesse e aspettative in coloro che da tempo seguono da vicino lo svolgersi del processo legato all’omicidio di Serena Mollicone. La corte d’Assise d’Appello di Roma si prepara a emettere una decisione che potrebbe portare un po’ di pace e giustizia per la giovane vittima e la sua famiglia, ma che inevitabilmente lascerà un segno indelebile nella memoria di tutti coloro che sono stati coinvolti in questa vicenda.
© Copyright LaPresse – Riproduzione Riservata
