Ultimo aggiornamento il 23 Maggio 2024 by Giordana Bellante
Contesto:
Un duro colpo alla mafia siciliana è stato inferto dalle forze dell’ordine italiane, che hanno sequestrato beni per un valore di 250 milioni di euro riferibili a Matteo Messina Denaro, uno dei boss più ricercati di Cosa nostra. Il comandante del Ros Vincenzo Molinese ha fatto il punto sulla situazione in occasione delle cerimonie per il 32esimo anniversario della strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992 e costata la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e a tre agenti della scorta.
sequestri ai danni di Matteo Messina Denaro
sequestri effettuati dalle forze dell’ordine italiane ai danni di Matteo Messina Denaro, uno dei boss più ricercati di Cosa nostra, ammontano a un valore complessivo di 250 milioni di euro. Tale cifra include aziende, titoli, immobili e contanti riferibili al latitante siciliano.
Il comandante del Ros Vincenzo Molinese ha fatto il punto sulla situazione in occasione delle cerimonie per il 32esimo anniversario della strage di Capaci, tenutesi a Palermo. Durante il suo intervento, Molinese ha sottolineato l’importanza dei sequestri effettuati dalle forze dell’ordine, che mirano a colpire la mafia nel suo punto debole: il patrimonio economico.
La mafia e la società civile
Secondo il comandante del Ros, la mafia ha la capacità di inquinare la società civile, infiltrandosi tra professionisti e istituzioni. “La forza di Cosa nostra è al di fuori dell’organizzazione: riesce a penetrare tra professionisti, istituzioni è una sua peculiarità”, ha dichiarato Molinese.
La capacità della mafia di infiltrarsi nella società civile è stata dimostrata in numerose occasioni, attraverso la corruzione di politici, imprenditori e funzionari pubblici. Questo fenomeno è particolarmente diffuso in Sicilia, dove Cosa nostra ha radici profonde e una forte presenza sul territorio.
La lotta alla mafia e i suoi effetti sulle organizzazioni criminali
Il comandante del Ros ha sottolineato che i grandi risultati ottenuti dalle forze dell’ordine nella lotta alla mafia creano disorientamento nelle organizzazioni criminali. Secondo Molinese, i sequestri e le confische di beni, oltre agli arresti e alle condanne, hanno un forte impatto sulla struttura e sull’operatività delle organizzazioni mafiose.
” grandi risultati nella lotta alla mafia creano disorientamento nelle organizzazioni mafiose”, ha dichiarato Molinese. “La lotta alla mafia è una battaglia che deve essere combattuta su più fronti, non solo sul fronte giudiziario e investigativo, ma anche sul fronte culturale e sociale”.
‘importanza della collaborazione tra istituzioni e cittadini
La lotta alla mafia richiede una stretta collaborazione tra istituzioni e cittadini. Secondo il comandante del Ros, la società civile ha un ruolo fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata, in quanto può fornire un contributo prezioso alle forze dell’ordine, denunciando i reati e collaborando alle indagini.
“La lotta alla mafia è una battaglia che deve essere combattuta da tutti, non solo dalle forze dell’ordine e dalla magistratura, ma anche dai cittadini e dalle istituzioni”, ha dichiarato Molinese. “La collaborazione tra istituzioni e cittadini è fondamentale per contrastare la mafia e per costruire una società più giusta e sicura”.
La memoria delle vittime della mafia
Il 32esimo anniversario della strage di Capaci