Ultimo aggiornamento il 14 Giugno 2024 by Giordana Bellante
Un’operazione di grande rilevanza è stata condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia , che ha eseguito un decreto di sequestro finalizzato alla confisca di prevenzione, emesso dal Tribunale di Trapani. ‘oggetto del sequestro riguarda beni di interesse storico, artistico ed archeologico, tra cui anfore di epoca tardo romana e un basamento di marmo riproducente scene mitologiche scolpite su tutti i lati, di età ellenistico-romana, tutti ritenuti di ingente valore.
Il destinatario del provvedimento è un trafficante internazionale di opere d’arte, indicato dagli investigatori come collegato al boss Matteo Messina Denaro. Secondo la nota della Dia, a carico del trafficante “emergono numerosi indizi riguardo alla sua pericolosità, caratterizzata dall’essere un soggetto che trae il proprio sostentamento, dalla propria attività di trafficante internazionale di reperti archeologici”.
‘attività illecita svolta dal trafficante era già stata oggetto di discussione da parte di diversi collaboratori di giustizia in passato. La misura di prevenzione, emessa a fronte di una proposta del Direttore della Dia e del Procuratore della Repubblica di Palermo Maurizio de Lucia, ricalca analoghi provvedimenti scaturiti grazie alle indagini patrimoniali svolte dalla Direzione Investigativa Antimafia di Trapani, che ha dimostrato la sproporzione tra le fonti di reddito e gli impieghi del nucleo familiare dell’indagato.
Le opere d’arte sequestrate: affidate alla Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali per la custodia
Le opere d’arte sequestrate saranno adesso affidate per la custodia alla Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali, al fine di renderle nuovamente fruibili alla collettività. Questa operazione rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il traffico illecito di beni culturali, che spesso coinvolge organizzazioni criminali di alto livello.
Il traffico di beni culturali è una forma di criminalità organizzata che colpisce non solo il patrimonio artistico e culturale di un paese, ma anche la sua identità e la sua memoria storica. Le opere d’arte sequestrate sono solo una piccola parte di un fenomeno molto più ampio, che richiede una costante attività di indagine e di contrasto da parte delle autorità competenti.
‘operazione condotta dalla Dia dimostra ancora una volta l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e la magistratura nel contrastare questo tipo di criminalità. Grazie al lavoro sinergico di tutti gli attori coinvolti, è stato possibile individuare e sequestrare beni di grande valore storico e artistico, sottraendoli al circuito illecito del traffico internazionale di opere d’arte e restituendoli alla collettività.
La lotta al traffico illecito di beni culturali richiede una costante attenzione e impegno da parte delle autorità competenti, nonché una maggiore consapevolezza da parte della società civile sul valore e l’importanza del patrimonio artistico e culturale. Solo attraverso una collaborazione attiva e costante tra tutti gli attori coinvolti sarà possibile contrastare efficacemente questo fenomeno criminale e preservare il patrimonio culturale per le future generazioni.