Sette governatori rischiano di essere esclusi se il tetto ai mandati rimane - avvisatore.it
Luca Zaia, Stefano Bonaccini, Michele Emiliano, Vincenzo De Luca, Giovanni Toti, Attilio Fontana, e Massimiliano Fedriga sono i sette governatori attualmente al secondo mandato, ma la legge 165 del 2004 impedisce loro di ricandidarsi per un terzo mandato. Questo elenco bipartisan ha scatenato un dibattito politico sul possibile allungamento del limite dei mandati da due a tre. Da una parte, il leader della Lega Matteo Salvini e dall’altra metà del Partito Democratico, sindaci delle grandi città e governatori stanno spingendo per estendere il limite. Tuttavia, la premier Giorgia Meloni e la segretaria dem Elly Schlein si oppongono fermamente a questa proposta.
«Noi siamo assolutamente contrari», afferma il capogruppo del Pd in Senato, Francesco Boccia, ribadendo la contrarietà del partito al terzo mandato per i governatori. Mentre Meloni sostiene la necessità di un “riequilibrio” che tenga conto del peso dei voti, con l’obiettivo di garantire una maggiore rappresentanza per il centrodestra, in particolare nelle regioni del Nord come il Veneto e la Lombardia.
La premier Meloni sostiene che il suo partito, Fratelli d’Italia, sta guadagnando consensi e che il limite attuale dei due mandati penalizza il centrodestra. Con FdI in crescita nei sondaggi, Meloni cerca un “riequilibrio” che le permetta di ottenere una maggiore rappresentanza nelle regioni governate da esponenti di FdI. Inoltre, l’abolizione del limite dei mandati potrebbe favorire la conferma di governatori uscenti come Luca Zaia nel Veneto.
Dall’altra parte, la segretaria dem Elly Schlein si oppone al terzo mandato per motivi legati agli equilibri interni al Partito Democratico. Schlein, che ha vinto le primarie contro Stefano Bonaccini, si batte contro i “cacicchi” locali, in particolare nel Sud rappresentato da De Luca ed Emiliano. La contrarietà di Schlein al terzo mandato è condivisa da molti esponenti dem, soprattutto quelli della minoranza interna, che vedono nel mantenere il limite dei mandati una forma di rinnovamento interno al partito.
Nonostante il pressing per estendere il limite dei mandati, al momento non c’è un accordo tra le diverse fazioni politiche. Meloni chiede alla Lega di ritirare l’emendamento al Decreto Legge sulle elezioni prima di discutere ulteriormente sulla questione. La decisione su questo delicato tema è attesa entro martedì, quando si inizierà a esaminare le proposte di modifica in commissione Affari costituzionali del Senato. Mentre il centrodestra e il Partito Democratico si trovano su posizioni distanti, l’incertezza politica continua a dominare il dibattito sul futuro dei governatori in carica e sulle prospettive elettorali delle rispettive regioni.
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