Ultimo aggiornamento il 16 Agosto 2024 by Redazione
La crisi idrica nelle regioni italiane del Mezzogiorno sta causando gravi conseguenze socio-economiche, con l’agricoltura colpita in modo particolarmente severo. Secondo stime di Legacoop Agroalimentare, la siccità ha già comportato perdite economiche di circa 4 miliardi di euro e la perdita di quasi 33mila posti di lavoro solo nel primo trimestre del 2024. Questo scenario allarmante richiede azioni urgenti per affrontare e pianificare il futuro della produzione agricola in Italia.
La situazione attuale nelle regioni del sud
Effetti devastanti sulle colture
La siccità sta avendo un impatto devastante sulle coltivazioni del Mezzogiorno. In Basilicata, le stime indicano perdite del 90% nella produzione di grano e del 40% nel settore vitivinicolo. Questa situazione è emblematicamente rappresentativa di una crisi sistemica che impoverisce il panorama agricolo della regione. Anche la Puglia non è immune; qui, la produzione di olive è calata sotto il 50%, e i settori ortofrutticoli registrano diminuzioni superiori al 40%. In Sicilia, l’impatto è altrettanto grave: i produttori locali segnalano perdite del 70% nella produzione cerealicola e oltre il 45% nelle coltivazioni arboree.
Crisi economica e occupazionale
Il crollo della produzione agricola non comporta solo danni economici diretti, ma colpisce anche l’occupazione. La perdita di quasi 33mila posti di lavoro nelle regioni meridionali tra gennaio e marzo 2024 evidenzia la gravità della situazione. Diversi lavoratori agricoli si trovano ad affrontare una crisi di sussistenza, mentre le famiglie dipendenti dalle attività agricole vedono minacciata la propria stabilità economica. Le aziende agricole, che storicamente hanno rappresentato il motore dell’economia locale, si trovano in una posizione precaria, con molte che lottano per rimanere a galla.
Le richieste di Legacoop Agroalimentare
Interventi di emergenza e pianificazione futura
Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, ha lanciato un appello urgente per un intervento coordinato per gestire la crisi. Maretti sottolinea la necessità immediata di un “tavolo di coordinamento” per integrare le competenze degli enti locali e pianificare un futuro più resiliente. L’acqua è una risorsa vitale e il suo recente razionamento per l’impianto del Piegale, che fornisce acqua per oltre 4mila ettari di kiwi nella provincia di Latina, è un segnale preoccupante.
Una nuova visione per politiche sostenibili
Maretti ribadisce l’importanza di una nuova impostazione politica e culturale, mirata a risolvere le cause di fondo della siccità, che sembra essere diventata un fenomeno cronico nel Mezzogiorno. Quella che serve è una programmazione strategica che contempli sia le infrastrutture che le politiche climatiche. Le misure già contemplate nel decreto legge Agricoltura, pur importanti, non sono sufficienti a contrastare il deterioramento della situazione attuale. Sono necessarie risorse straordinarie e una direzione chiara per evitare il collasso del settore agricolo e zootecnico.
La fragilità delle infrastrutture e necessità di una cabina di regia
Assenze critiche e vulnerabilità
La crisi della siccità mette in luce anche le lacune delle infrastrutture nel Mezzogiorno, rivelando una mancanza di pianificazione e visione politica complessiva. Maretti evidenzia che l’assenza di una cabina di regia nazionale, coordinata dalla Protezione Civile, rende difficile affrontare le sfide economiche e climatiche. Risorse e strategie devono essere riorganizzate per identificare e risolvere le debolezze critiche nel sistema agricolo.
Il futuro dell’agricoltura meridionale
Le conseguenze della mancanza di risorse e dell’inefficienza delle infrastrutture potrebbero tradursi in realtà devastanti per il futuro dell’agricoltura meridionale. Attualmente, molti agricoltori e allevatori manifestano difficoltà nel mantenere le loro attività, mettendo in discussione la sostenibilità del settore. Mentre cresce l’appello per un intervento nazionale, ogni giorno rappresenta una nuova sfida per le comunità agricole in difficoltà.
Questa situazione critica richiede un’azione collettiva e una strategia chiara, per garantire non solo la sopravvivenza del settore agricolo, ma anche la sicurezza alimentare e la sostenibilità economica nel lungo termine.