Sindaci della Tuscia si uniscono contro il progetto di una nuova discarica a Viterbo

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Sindaci della Tuscia si uniscono contro il progetto di una nuova discarica a Viterbo - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 16 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi

La regione della Tuscia si trova nuovamente al centro di un acceso dibattito riguardante la gestione dei rifiuti. I sindaci locali si sono riuniti per contrastare l’ipotesi di una nuova discarica, proposta da un soggetto privato nella zona di Piano del Casalone, nel Comune di Viterbo. La comunicazione ufficiale è stata diffusa dal presidente della provincia di Viterbo, Alessandro Romoli, che ha illustrato le preoccupazioni e le strategie che i comuni intendono attuare per fermare questo progetto.

La proposta di una nuova discarica: dettagli e implicazioni

Procedura di valutazione impatto ambientale

L’istanza per la creazione della nuova discarica è stata presentata presso la Regione Lazio e attualmente è in fase di attivazione del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale . Questo è un passaggio cruciale, poiché se il soggetto privato riuscisse a superare questa valutazione, potrebbe iniziare i lavori per la realizzazione dell’impianto. Gli effetti ambientali di tale progetto potrebbero tener conto della fertilità del suolo, della qualità dell’aria e della salute degli abitanti della zona, rendendo necessaria una valutazione scrupolosa.

L’importanza della vocazione agricola della Tuscia

Il presidente Romoli ha messo in evidenza come l’area di Piano del Casalone abbia una forte vocazione agricola e un particolare valore ecologico. Questo fa sorgere interrogativi sull’opportunità di sviluppare un’ulteriore discarica in una regione che già accoglie differenti impianti di smaltimento. Il tema della sostenibilità ambientale si fa quindi centrale, con i sindaci che si preoccupano non solo per il presente, ma anche per il futuro delle generazioni a venire.

“La Tuscia, riconosciuta per la sua bellezza naturale e il suo patrimonio agricolo, non dovrebbe essere vista come un’area di smaltimento rifiuti.” La presenza di discariche già attive solleva questioni etiche e pratiche sul carico che la regione è chiamata a sostenere e sulla capacità di garantire un ambiente salubre ai propri cittadini.

L’incontro dei sindaci: strategie per fermare il progetto

Convocazione dei rappresentanti locali

Per affrontare questa situazione critica, il presidente Romoli ha convocato i sindaci dei comuni più coinvolti, tra cui Chiara Frontini di Viterbo, Sandrino Aquilani di Vetralla e Maurizio Testa di Monteromano. Questi sindaci, rappresentanti delle comunità che potrebbero essere maggiormente influenzate dalla realizzazione della discarica, si incontreranno il 20 settembre presso la sede della Provincia di Viterbo.

Obiettivi dell’incontro

L’incontro avrà l’obiettivo di trovare una linea politica e amministrativa unitaria per opporsi al progetto. Durante la riunione, saranno presenti anche il Consigliere Provinciale Ermanno Nicolai, con delega all’Ambiente, e la Dirigente del Settore Ambiente Francesca Manili. Sarà un’opportunità per delineare strategie concrete che possano influenzare il risultato della VIA e rafforzare l’opposizione della comunità.

I rappresentanti locali intendono illustrare le loro posizioni e preoccupazioni per una gestione più responsabile dei rifiuti, sottolineando che la Tuscia ha già dato molto in termini di accoglienza di rifiuti provenienti da altre province del Lazio. È fondamentale che si stabiliscano confini chiari e si pongano in atto misure per proteggere un territorio ricco di storia e cultura, esigendo il rispetto delle comunità locali.

Il diritto a un ambiente sano

Il senso di frustrazione crescente tra i sindaci è evidente. Alessandro Romoli ha espresso chiaramente che è giunto il momento di smettere di considerare la Tuscia come una discarica per Roma e per il resto d’Italia. La sollecitudine con cui i comuni si stanno mobilitando per questo ritorno alla normalità e al rispetto del territorio rappresenta una risposta forte e chiara a una situazione che, se lasciata imperterrita, potrebbe trasformarsi in una crisi ambientale.

“La richiesta di un trattamento equo ed il rifiuto di ospitare rifiuti altrui è la base per rivendicare il diritto di ogni cittadino di vivere in un ambiente sano e sicuro.” La mobilitazione della comunità, la solidarietà fra i sindaci e la partecipazione attiva dei cittadini saranno determinanti per definire il futuro della Tuscia e garantirne la tutela.

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