Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione
Long Covid: i sintomi fisici che persistono
La Fondazione Brf Onlus – Istituto per la ricerca scientifica in psichiatria e neuroscienze ha condotto uno studio su oltre duemila pazienti per valutare i sintomi del Long Covid. A distanza di 18 mesi dall’infezione, sono emersi sintomi fisici come cefalea, astenia, stanchezza e vertigini. Secondo il neurologo e psichiatra Armando Piccinni, presidente della Fondazione, “esiste una prevalenza di questi disturbi, soprattutto per persone che prima non ne soffrivano”. Un altro sintomo invalidante è l’insonnia, che spesso porta all’automedicazione a causa della mancata presa in carico da parte del medico.
I sintomi psichiatrici del Long Covid
Sul piano psichiatrico, i sintomi principali riscontrati sono la depressione e l’ansia. Inoltre, si sospetta un possibile legame tra il Long Covid e i disturbi cognitivi negli anziani. Tuttavia, per avere dati evidenti è necessario condurre uno studio con una popolazione di controllo. Secondo le prime rilevazioni, a tre mesi dall’infezione, il 65% dei volontari presentava almeno uno dei sintomi neuropsicologici, mentre il 48% aveva più di 5 sintomi. I sintomi più frequenti sono stati difficoltà di concentrazione, sensazione di minore efficienza mentale, mal di testa e problemi di riduzione della memoria.
La necessità di un monitoraggio e trattamento adeguato
Attualmente, non esiste un monitoraggio da parte del sistema sanitario pubblico per il Long Covid. Lo studio della Fondazione Brf Onlus si concluderà tra un anno e si spera di portare l’attenzione delle Istituzioni e delle società scientifiche su questo fenomeno. Secondo Piccinni, è necessario formare équipe di medici preparati al riconoscimento e al trattamento del Long Covid, considerando che il virus è ancora attivo e i sintomi persistono nel tempo.