Ultimo aggiornamento il 18 Agosto 2024 by Giordana Bellante
La condizione delle carceri italiane registra un preoccupante sovraffollamento, con San Vittore a Milano in cima alla lista degli istituti più affollati. Secondo l’analisi del Garante Nazionale dei detenuti, pubblicata il 18 agosto 2024, i dati ufficiali del DAP indicano una media di affollamento del 131,06%. A livello nazionale, la situazione è critica: le strutture carcerarie ospitano un numero di detenuti ben superiore alla loro capienza. Approfondiamo le varie dimensioni di questa crisi.
Analisi del sovraffollamento nelle carceri
Dati nazionali e condizioni critiche
Al 18 agosto 2024, le carceri italiane registrano un totale di 61.465 detenuti, a fronte di una disponibilità di 46.898 posti regolari, con una capienza regolamentare di 51.282. Questo genera un deficit di ben 4.360 posti letto. Tra gli istituti di pena, 149 su 190 superano il limite di sovraffollamento consentito, con oltre il 78% delle strutture segnalate in condizioni critiche. Di particolare gravità è la situazione di San Vittore a Milano, che, con un tasso di affollamento del 220,98%, rappresenta il culmine di una crisi sistemica.
La condizione precaria delle carceri rende difficile garantire il rispetto dei diritti umani e la dignità dei detenuti. Il Garante Nazionale ha sottolineato che, in varie sezioni carcerarie, si registrano casi di inagibilità di camere di pernottamento, il che ha comportato un affollamento ancor più elevato. Questa situazione non può essere ignorata, poiché influisce direttamente sulla salute mentale e fisica dei detenuti.
Disparità regionali nel sovraffollamento
Analisi delle regioni e delle differenze
L’analisi conclusiva del Garante evidenzia una notevole disomogeneità nelle condizioni delle carceri italiane a livello regionale. Ben 17 regioni su 20 registrano un indice di affollamento superiore alla soglia normativa, mentre solo tre regioni – la Sardegna, il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta – presentano un affollamento sotto il livello consentito. In particolare, la Puglia, la Lombardia, la Basilicata, il Veneto e il Lazio mostrano tensioni significative, con indici di sovraffollamento rispettivamente del 164,80%, 152,24%, 149,34%, 146,46% e 145,38%.
Queste differenze regionali pongono ulteriori sfide, poiché dimostrano che la questione del sovraffollamento non è uniforme e richiede necessariamente interventi mirati e diversificati. È evidente che ci sono aree che necessitano di una maggiore attenzione e risorse per affrontare le problematiche collegate alla sovrappopolazione delle carceri.
Aumento dei suicidi e malessere psichico
Dati allarmanti sui suicidi e tentativi
La situazione all’interno delle carceri italiane è aggravata da un aumento preoccupante dei suicidi. Fino al 18 agosto 2024, si sono registrati 63 casi di suicidio tra i detenuti, 19 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre, sono stati documentati 1.348 tentativi di suicidio, un incremento di 110 rispetto al 2023. Questi dati drammatici sono emersi dall’analisi del Garante Nazionale dei detenuti, che ha utilizzato le informazioni fornite dal DAP.
Oltre ai suicidi, il report segnala anche 15 decessi per cause non ancora chiarite, segnalando un contesto di vulnerabilità estrema per i detenuti. Il crescente numero di suicidi e tentativi di suicidio è indicativo di un profondo malessere psicologico, reso ancor più critico dal sovraffollamento e dalle condizioni di vita nelle carceri.
Il Garante Nazionale dei detenuti chiede interventi urgenti per migliorare le condizioni nelle carceri e garantire un supporto psicosociale adeguato. È fondamentale che le istituzioni si impegnino a garantire non solo la sicurezza ma anche il benessere dei detenuti, affrontando con serietà e responsabilità la crisi carceraria attuale.