Situazione Tesa: Occupata l’Aula Baciocchi a Trieste

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Situazione Tesa: Occupata l'Aula Baciocchi a Trieste - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 21 Marzo 2024 by Francesca Monti

Gli studenti hanno preso una decisione audace nella serata precedente, liberando l’aula Baciocchi dell’ateneo di Trieste dopo averla occupata come atto di protesta. La mossa è stata provocata dal rifiuto di autorizzare un incontro nell’ambito del quale l’attivista americana Stephanie Westbrook avrebbe discusso del tema “Il diritto di boicottare Israele”. Questo spazio di discussione si sarebbe dovuto svolgere proprio all’interno dell’aula, situata presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università.

Il Miraggio dell’Incontro: Prospettive e Negoziazioni

Durante le trattative che hanno seguito l’occupazione, una rappresentante del Coordinamento ‘Assemblea per la Palestina’ ha rivelato che il rettore si è impegnato a incontrare gli studenti venerdì alle 13. Questo impegno ha portato alla decisione di abbandonare l’aula, come concordato nel corso delle discussioni avvenute.

Un Appello Incisivo e Un Complesso Dibattito Accademico

Gli studenti hanno espresso la speranza che l’incontro fissato con il rettore consenta di affrontare il tema in modo aperto e costruttivo. In particolare, il focus dovrebbe concentrarsi sulla cessazione delle collaborazioni scientifiche con Israele, in risposta alla persistente situazione di conflitto a Gaza. Questo richiamo risuona con il precedente gesto del Senato accademico dell’Università di Torino, che ha recentemente deciso di astenersi dal partecipare al bando 2024 per la cooperazione scientifica con Israele.

L’episodio dell’occupazione dell’aula Baciocchi a Trieste evidenzia la sensibilità e la determinazione degli studenti nel promuovere il dialogo e l’azione in merito alla situazione in Medio Oriente. Questi gesti provocatori sollevano importanti questioni sulla libertà di espressione accademica e sulla responsabilità delle istituzioni universitarie nei confronti di questioni delicate e contestate a livello internazionale. La vicenda rivela una generazione di giovani impegnati e consapevoli del loro ruolo nel plasmare il dibattito sociale e politico, sia a livello locale che globale.

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