Ultimo aggiornamento il 16 Marzo 2024 by Giordana Bellante
Un atto di solidarietà
Circa 150 persone si sono riunite oggi in piazza San Babila a Milano per partecipare a un presidio di sostegno alla Palestina. Un’immagine toccante si è presentata con i manifestanti che formavano un cerchio intorno a uno striscione a terra con la scritta “cessate il fuoco ora, fermiamo il genocidio a Gaza, Palestina libera“. Bandiere e cartelli, espressioni di solidarietà e preoccupazione, venivano sventolati nel vento.
Un grido di denuncia
Uno degli organizzatori, alzando la voce attraverso un megafono, ha dichiarato: “Sono morti oltre 12mila bambini a Gaza e stiamo valutando se considerarlo genocidio?“. Le sue parole hanno penetrato nelle menti dei presenti, rimarcando la necessità di agire con urgenza di fronte a tragedie umane di vasta portata. Con accenti di dolore e risolutezza, ha sfidato il contesto politico: “Se non credete e non sapete, perché non mandate una vostra commissione a Gaza a vedere cosa è rimasto? L’hanno rasa al suolo, anche le scuole, le università, le moschee, le chiese e gli ospedali“. Questi moniti significativi evidenziano la cruda realtà che spesso sfugge ai riflettori.
I simboli di resistenza
Nella piazza, le colonne e i pali della luce hanno visto sorgere diversi striscioni, autentiche dichiarazioni di principio e di resistenza. “Contro il colonialismo sionista” e “Free Palestine, stop genocide” erano le parole incise in segno di protesta e solidarietà. Ogni striscione diveniva una tela su cui dipingere il dissenso e la speranza, trasmettendo un messaggio forte e inequivocabile. La presenza di questi simboli si sposava con un sentimento profondo di indignazione e compassione.
Una causa condivisa
I manifestanti, lungi dall’essere spettatori passivi, hanno sottolineato che il presidio serviva altresì a dare maggiore visibilità al corteo in programma a Milano. Un corteo che, dalle strade di via Brioschi, si sarebbe mosso alle 16.30 in memoria di Davide ‘Dax’ Cesare, attivista del centro sociale Orso tragicamente scomparso per mano di estremisti di destra. In questo contesto, solidarietà e lotta per i diritti si incontrano, creando un legame profondo tra le diverse realtà di impegno civile e sociale presenti nella città.