Nel 2104, l’attivista per i diritti umani Nawal Soufi commise un gesto di solidarietà senza confini, acquistando biglietti del treno per alcuni migranti siriani sbarcati a Siracusa. Quest’atto di compassione la portò di fronte alla legge con l’accusa di procurato ingresso clandestino, ma la Procura di Catania e la difesa si sono uniti nel chiedere l’assoluzione dell’imputata.
La Procura di Catania e l’avvocata Rosa Emanuela Lo Faro hanno espresso il loro sostegno nei confronti di Nawal Soufi, riconoscendo il suo impegno nel sociale e nell’aiuto ai migranti. Anche l’accusa ha ammesso che l’attivista agì nel pieno rispetto del suo ruolo senza alcun fine di lucro, sostenendo così che il presunto reato fosse infondato.
Nell’estate del 2014, Nawal Soufi fu insignita del premio ‘Donna di frontiera’ durante il festival internazionale del cinema di Frontiera di Marzamemi, in riconoscimento del suo costante impegno umanitario verso i migranti che raggiungono le coste siciliane. Residente a Catania da oltre 30 anni, Nawal è diventata un faro di speranza e sostegno per coloro che cercano rifugio e accoglienza in una terra lontana da casa.
Nawal Soufi rappresenta un esempio tangibile di solidarietà e altruismo in un’epoca segnata da divisioni e conflitti. La sua vicenda mette in luce il potere trasformativo della gentilezza e della compassione, spingendo a riflettere sulle sfide e le opportunità che l’immigrazione porta nella società contemporanea.
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