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Sparatoria a Frosinone: La Tragica Notte allo Shake Bar

Il mistero del movente

Il procuratore della Repubblica di Frosinone, Antonio Guerriero, si dimostra scettico di fronte al presunto movente che potrebbe giustificare i sei spari avvenuti al Shake Bar di via Aldo Moro. La tragica sparatoria ha causato la morte di un uomo di 27 anni e ha ferito gravemente altre tre persone, sollevando dubbi anche nel questore Domenico Condello e nel capo della Squadra Mobile Flavio Genovesi.

Il sospetto su Michea Zaka

Le indagini condotte dal questore e dal capo della Squadra Mobile hanno portato all’arresto di Michea Zaka, ventitré anni e senza precedenti penali. Tuttavia, la sua presenza in situazioni sospette, come essere fermato per possesso di ingente somma di denaro e essere armato nonostante la sorveglianza della polizia, solleva interrogativi sulla sua reale natura. Durante la serata della sparatoria, Zaka si trovava allo Shake Bar con alcuni amici, tra cui i fratelli Kasmi.

La violenta escalation

L’incontro tra Zaka e i fratelli Kasmi è stato improvviso e violento, con Zaka che ha estratto un’arma da fuoco e aperto il fuoco, causando la morte di uno dei fratelli e ferendo l’altro gravemente. L’intervento della polizia e dei soccorsi ha tentato invano di salvare la vita della vittima, mentre Zaka si è costituito alle autorità accompagnato dal suo avvocato, sostenendo di aver agito in difesa. Nonostante ciò, il sostituto procuratore ha disposto il suo carcere preventivo.

Indizi e misteri da risolvere

La comunità albanese di Frosinone fornisce spunti sul possibile movente della sparatoria, con ipotesi che vanno da questioni sentimentali ai legami con il mondo della prostituzione. Dettagli come il calibro dell’arma utilizzata e il suo passato di sparatorie nel centro storico riportano la tensione a livelli massimi. L’arma è stata gettata da Zaka in un fiume, lasciando periti e investigatori alla ricerca della verità.

Il destino di Zaka

Michea Zaka affronterà il giudice per l’interrogatorio di garanzia, mentre le indagini continuano a cercare risposte su quanto accaduto quella tragica notte allo Shake Bar. Al momento, Zaka rimane l’unica persona coinvolta nella sparatoria, senza altre persone indagate o ricercate. La città di Frosinone resta sospesa tra il dolore e l’ansia della verità nascosta dietro quei sei spari che hanno sconvolto la tranquillità di una serata qualsiasi.

Luisa Pizzardi

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