La pattinatrice russa Kamila Valieva è stata squalificata per 4 anni per doping, una decisione che secondo il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, è stata politicizzata. La squalifica risale alle Olimpiadi invernali di Pechino del 2022, quando Valieva, all’epoca quindicenne, ha aiutato la Russia a vincere l’oro a squadre diventando la prima pattinatrice a eseguire un salto quadruplo in una competizione olimpica. Tuttavia, poco dopo è emerso che era risultata positiva alla sostanza vietata trimetazidina, un farmaco usato per curare l’angina. Valieva ha sostenuto di essere stata contaminata dal farmaco a causa di posate condivise con suo nonno, che era stato trattato con trimetazidina dopo aver ricevuto un cuore artificiale.
Il caso di Valieva ha fatto scalpore ai Giochi di Pechino, dove nonostante la positività al test, una giuria ad hoc del Tas le ha permesso di continuare a gareggiare nella gara individuale. Nonostante fosse in testa dopo il programma corto, diversi errori nel programma successivo l’hanno fatta scendere al quarto posto. Successivamente, Valieva è stata assolta da un tribunale antidoping russo, ma l’Agenzia mondiale antidoping (Wada) e l’Isu, l’ente di pattinaggio, hanno chiesto al Tas di imporre una squalifica di quattro anni e una squalifica da tutti gli eventi dopo la positività. Il Tas ha accettato la richiesta, squalificando Valieva dal 25 dicembre 2021 per quattro anni.
A seguito della squalifica di Valieva, l’oro dell’evento a squadre è stato assegnato agli Stati Uniti, che originariamente erano arrivati secondi, davanti a Giappone e Canada. Il Comitato Olimpico Internazionale ha accolto con favore la decisione della Corte e ha dichiarato che gli atleti coinvolti nella competizione alle Olimpiadi di Pechino 2022 potrebbero finalmente “ricevere le medaglie che stavano aspettando da tanto tempo”. Il portavoce del Cio ha espresso solidarietà nei confronti degli atleti che hanno dovuto aspettare due anni per i risultati finali della loro competizione.
Il ministro dello Sport russo, Oleg Matytsin, ha esortato l’International Skating Union a rimanere indipendente e imparziale nel processo decisionale. Ha sottolineato l’impegno della Russia nella lotta al doping e ha messo in guardia contro il trattamento parziale degli atleti. L’ex ministro dello sport russo, Pavel Kolobkov, ha criticato la severità del verdetto, definendolo “eccessivo” considerando l’età di Valieva. Ha sottolineato la rarità delle violazioni del doping nel pattinaggio artistico e ha chiesto un attento esame delle argomentazioni presentate dalla parte russa. L’Agenzia russa antidoping ha criticato la sanzione del Tas, affermando che supera le misure proposte durante il processo di appello. Il Comitato Olimpico Russo ha sottolineato che i risultati delle competizioni a squadre ai Giochi Olimpici Invernali del 2022 non dovrebbero essere influenzati dal caso Valieva e ha annunciato l’intenzione di adottare misure legali per proteggere gli interessi russi.
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