Starliner della Boeing atterra in Nuovo Messico: il futuro dei voli spaziali è in attesa di test cruciali

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Starliner della Boeing atterra in Nuovo Messico: il futuro dei voli spaziali è in attesa di test cruciali - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 7 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi

La navetta Starliner di Boeing ha completato un significativo volo di sei ore senza equipaggio, atterrando nel Nuovo Messico. Ora si prepara ad affrontare una serie di test approfonditi che si preannunciano intensi e prolungati, mentre la NASA e Boeing lavorano insieme per garantire la sicurezza nei futuri voli con astronauti a bordo.

Il rientro della Starliner: una missione unica

Il decollo e la separazione dalla ISS

Nella serata di ieri, dopo aver effettuato tutte le verifiche tecniche e meteorologiche necessarie, i tecnici della NASA hanno autorizzato il rientro della Starliner, che si trovava in orbita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale . Poco dopo la mezzanotte italiana, la missione ha preso una piega decisiva: il comando per la separazione dalla ISS è stato inviato. Circa 90 secondi dopo, i motori della navetta hanno iniziato a funzionare, consentendo un allontanamento rapido dalla stazione. Questo tipo di manovra, molto tecnica e delicata, è stata realizzata per la prima volta senza l’intervento umano, poiché a bordo non c’erano astronauti pronti a intervenire in caso di necessità.

La discesa e l’atterraggio

La Starliner ha poi intrapreso un viaggio di ritorno di sei ore verso la Terra. Entrata nell’atmosfera, il suo sistema di paracadute ha funzionato come previsto, rallentandola fino a permetterle di toccare il suolo poco dopo le sei del mattino italiane. Questo atterraggio rappresenta una tappa significativa per il programma spaziale di Boeing, nonostante il volo non abbia incluso astronauti a bordo.

Un’avventura piena di imprevisti

I protagonisti a bordo della ISS

Due astronauti veterani della NASA, Butch Wilmore e Sunita Williams, attualmente a bordo della ISS, avevano guidato la Starliner nello scorso mese di giugno durante un volo di prova. Sfortunatamente, a causa di una serie di complicazioni, la loro attesa di rientro si è allungata. Originariamente, Wilmore e Williams avrebbero dovuto volare a casa con la Starliner stessa, ma la NASA ha optato per la maggiore sicurezza, dando priorità al rientro senza equipaggio e organizzando la loro eventuale evacuazione con una navetta Crew Dragon.

L’attesa per il rientro

La missione Crew 9, prevista per il 24 settembre, dovrà ora ridurre il proprio equipaggio da quattro a due astronauti, per fare spazio a Wilmore e Williams. Il loro rientro è atteso, al momento, solo per febbraio 2025, il che implica che resteranno in orbita per oltre otto mesi, un fenomeno senza precedenti che solleva interrogativi e preoccupazioni in merito alla loro permanenza prolungata nello spazio.

Valutazioni sulla missione

I commenti della NASA

In una conferenza stampa successiva all’atterraggio della Starliner, Joel Montalbano, capo delle operazioni spaziali della NASA, ha descritto l’evento come un “fallimento di successo”, evocando la storica missione Apollo 13. Montalbano ha sottolineato come la decisione di riportare indietro la navetta senza equipaggio fosse difficile, ma fondamentale per la sicurezza degli astronauti. Il responsabile del Programma dei voli commerciali della NASA, Steve Stich, ha evidenziato come la missione abbia raggiunto il 90% degli obiettivi prefissati, confermando l’importanza del volo.

Prossimi passi e indagini

Attualmente, restano molte domande da risolvere riguardo ai problemi riscontrati, tra cui anomalie nei motori e perdite di elio, problemi che si sono manifestati sin dal viaggio di andata. Una volta riportata la Starliner in Florida, inizierà una nuova serie di test progettata per esaminare in dettaglio questi problemi tecnici, un processo che potrebbe richiedere un tempo considerevole. La NASA e Boeing continueranno a collaborare strettamente per garantire la sicurezza e l’affidabilità della Starliner, affinché il suo futuro sia pronto a portare astronauti verso l’orbita con successi garantiti.

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