Strage familiare a Nuoro: operaio forestale uccide moglie e figlia, poi si suicida

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Strage familiare a Nuoro: operaio forestale uccide moglie e figlia, poi si suicida - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 by Giordana Bellante

Una tragedia di proporzioni immani ha spezzato la quiete di Nuoro, dove un operaio forestale ha perpetrato un gesto estremo all’interno della propria abitazione. Questo drammatico evento ha visto coinvolte tre vittime: Giuseppina Massetti, 43 anni, e la figlia Martina, 24 anni, entrambe uccise dall’uomo, Roberto Gleboni, di 52 anni, che ha poi tolto la vita. La news ha scosso l’intera comunità di questa cittadina della Barbagia, portando alla luce questioni delicate legate alla salute mentale e alla violenza domestica.

Il tragico evento in via Ichnusa

I dettagli dell’accaduto

Questa mattina, in via Ichnusa a Nuoro, sono stati recuperati i corpi di Giuseppina e Martina Massetti. Il primo intervento del medico legale, Roberto Demontis, ha portato a un’unica certezza: si è trattato di una strage devastante che ha colpito una famiglia interna a questa comunità. L’episodio ha avuto inizio all’interno della casa di Monte Gurtei, dove Roberto Gleboni ha sparato contro la propria famiglia in un devastante attacco. Le modalità di quanto accaduto sono ancora al vaglio delle autorità competenti.

Le vittime e i feriti

Oltre alle due vittime, il drammatico bilancio della sparatoria include anche il ferimento di altri membri della famiglia. Il figlio più piccolo, 10 anni, e un vicino di casa, Paolo Sanna, di 69 anni, sono attualmente ricoverati nel reparto di Rianimazione dell’ospedale San Francesco di Nuoro e le loro condizioni sono critiche. Il secondo figlio, di 14 anni, è sopravvissuto nonostante sia stato colpito: le sue condizioni non destano preoccupazioni immediate.

Le conseguenze dell’atto disperato

La morte dell’omicida

Roberto Gleboni, dopo aver compiuto l’atto più estremo di violenza contro la propria famiglia, si è tolto la vita presso l’abitazione della madre, in via Gonario Pinna. La tragedia ha scosso profondamente non solo i familiari e amici, ma anche tutta la comunità, che si trova ora a dover affrontare le conseguenze emotive di questi eventi drammatici. La madre dell’omicida, Maria Esterina Riccardi, è stata ferita da un colpo di arma da fuoco e ha riportato delle lesioni, ma i medici confermano che la prognosi è di 30 giorni.

Indagini in corso

Le autorità hanno avviato un’indagine per chiarire le dinamiche di quanto accaduto. I Pubblici Ministeri Riccardo Belfiori e Sandra Piccicuto stanno coordinando le indagini con il supporto della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Gli esperti di rilievi scientifici sono al lavoro per raccogliere evidenze e chiarire le circostanze della tragedia. L’autopsia sulle vittime è prevista per sabato mattina, e gli esiti potrebbero fornire ulteriori dettagli sull’evento e sullo stato mentale dell’autore della strage.

Riflessioni sulla salute mentale e la violenza domestica

Questa tragedia solleva interrogativi importanti sulla salute mentale e sulle dinamiche familiari. Situazioni di crisi e violenza, purtroppo, non sono rare e richiedono un approccio attento e comprensivo da parte della comunità, oltre a un sistema di supporto solido per le famiglie in difficoltà. È necessario che la collettività si unisca nella sensibilizzazione su questi temi delicati e complessi, affinché eventi simili non si ripetano in futuro e per favorire una cultura di rispetto e protezione.

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