In occasione della “Giornata della memoria e dell’impegno” promossa da Libera per commemorare le vittime innocenti colpite dalle mafie, otto detenuti del carcere di Crotone hanno reso omaggio alle anime perdute, pronunciando parole toccanti e piene di significato. Un momento di riflessione e di consapevolezza sulle nefandezze della criminalità organizzata, un grido contro l’ingiustizia e la violenza che le vittime hanno dovuto subire.
Con fervore e rispetto, i detenuti hanno letto ad alta voce i nomi di alcuni calabresi caduti sotto i colpi spietati della ‘ndrangheta, simbolo di un’oscurità che ancora affligge la società. Attraverso queste letture, si è voluto dare voce al silenzio delle vittime, restituendo loro l’onore e l’attenzione che meritano. Un gesto di devozione e di riscatto, che sottolinea la necessità di non dimenticare e di combattere con determinazione ogni forma di criminalità.
L’iniziativa, frutto di un protocollo d’intesa tra l’associazione Libera e la casa circondariale di Crotone, rappresenta un passo significativo verso un impegno concreto per preservare la memoria delle vittime e contrastare il dilagare delle mafie sul territorio. Antonella Marazziti, coordinatrice provinciale di Libera a Crotone, ha sottolineato l’importanza di iniziative come questa nell’educare le generazioni future alla cultura della legalità e della giustizia.
Attraverso la voce degli detenuti, emerge un appello vibrante alla coscienza collettiva, un invito a non voltare lo sguardo di fronte alle ingiustizie e alle sofferenze inflitte dalle mafie. La direttrice del carcere, Maria Stella Fedele, ha evidenziato l’impegno e la partecipazione attiva dei detenuti in questo progetto, sottolineando come la memoria e la denuncia siano armi potenti nella lotta contro il crimine.
Nelle parole di uno dei detenuti emerge una potente metafora: la mafia come un cancro sociale, una malattia che corrode le fondamenta della società. Tuttavia, a differenza delle malattie fisiche, la mafia si combatte con la consapevolezza, la denuncia e l’unità d’intenti. Un appello alla mobilitazione contro un male che continua a mietere vittime e a minare il tessuto sociale.
Attraverso gesti simili a quello compiuto dai detenuti del carcere di Crotone, si rinnova la speranza di un futuro più giusto e libero dalle oppressioni criminali, un futuro in cui la memoria delle vittime continui a ispirare la lotta per la giustizia e la legalità.
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