Studio rivela: oltre il 60% degli studenti universitari rifugiati ambisce a lavorare in Italia

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Studio rivela: oltre il 60% degli studenti universitari rifugiati ambisce a lavorare in Italia - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2024 by Giordana Bellante

Un recente questionario rivolto a studenti universitari richiedenti asilo e beneficiari di protezione ha svelato importanti insights sul loro percorso accademico e sulle sfide affrontate. Condotto in 35 atenei italiani, il sondaggio è stato presentato in occasione del convegno “Manifesto dell’Università Inclusiva”, organizzato dall’Università Lumsa in collaborazione con UNHCR e RUIAP. I risultati evidenziano temi di discriminazione, difficoltà linguistiche, supporto finanziario e aspirazioni lavorative, ponendo in luce come il contesto universitario possa diventare un luogo di inclusione o di esclusione.

Discriminazione e integrazione: una sfida attuale

Percezione di discriminazione

Un aspetto significativo emerso dal questionario è la percezione di discriminazione tra gli studenti universitari. Il 46% degli intervistati ha dichiarato di sentirsi discriminato, sebbene solo il 6% di questi lo attribuisca alla loro esperienza accademica. Gli studenti di origini asiatiche e africane si sentono particolarmente vulnerabili a tale discriminazione, che in parte è influenzata dall’apparenza fisica. Un terzo dei partecipanti ha notato che i valori e gli atteggiamenti degli altri studenti non coincidono con i propri, accentuando così il loro senso di isolamento.

Difficoltà di socializzazione

Oltre alla discriminazione, il 35% degli studenti ha riscontrato difficoltà nel creare amicizie e relazioni con i propri colleghi. Il sondaggio ha rivelato che solo il 22% dei partecipanti si sente supportato e ascoltato dai compagni in caso di problemi personali. Questi dati mettono in evidenza quanto sia cruciale lavorare su un ambiente accademico inclusivo dove tutti possano sentirsi parte integrante della comunità.

Difficoltà pratiche e finanziarie per gli studenti rifugiati

Ostacoli linguistici

La lingua italiana rappresenta un ostacolo significativo per molti studenti rifugiati. Il 37% degli intervistati ha indicato di possedere solo una conoscenza base della lingua, mentre solo il 21% afferma di avere un livello avanzato. Questo scenario rende la vita universitaria ancor più complessa, poiché le competenze linguistiche rappresentano un fattore chiave per l’integrazione sociale e il successo accademico.

Burden amministrativo e finanziario

Le difficoltà economiche si configurano come una delle maggiori problematiche. Il 30% degli studenti ha evidenziato difficoltà di natura economica, evidenziando la necessità di supporto finanziario. Nonostante vi siano borse di studio dedicate, molti studenti non riescono a sfruttare queste opportunità, principalmente a causa di una scarsa informazione e di procedure burocratiche complesse . Le istituzioni accademiche, tuttavia, stanno cercando di rispondere a queste sfide, offrendo diverse borse di studio attraverso programmi come Unicore e Mediterraneo.

Il profilo degli studenti rifugiati

Origini e percorsi di studio

Tra i partecipanti al questionario, la nazionalità afghana è la più rappresentata con il 24%, seguita dagli ucraini al 22% e dai congolesi al 7%. Quest’andamento rispecchia l’attuale contesto migratorio italiano, notando l’aumento degli arrivi a seguito di crisi politiche internazionali. Inoltre, il campione è composto per il 68% da uomini afghani e per il 71% da donne ucraine, rivelando un interessante dato di genere. Gli studenti partecipano perlopiù a corsi di laurea triennale e magistrale, con una netta preferenza per le aree di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali.

Aspettative lavorative

Le aspirazioni lavorative dei partecipanti evidenziano un forte interesse a stabilirsi in Italia. Il 35% degli studenti desidera lavorare nel paese al termine degli studi, mentre un altro 26% cerca di bilanciare il lavoro con il percorso accademico. Tuttavia, la maggior parte degli studenti non ha ancora avuto esperienze lavorative nel settore collegato agli studi, sottolineando una separazione tra il contesto universitario e il mercato del lavoro.

La necessità di un’istruzione continua e inclusiva

L’importanza di sostenere i rifugiati

La realtà sistematica che affrontano i rifugiati e i richiedenti asilo in Italia è complessa e richiede un intervento deciso da parte delle istituzioni. L’assenza di documentazione accademica spesso ostacola l’accesso a opportunità educative e lavorative. Le università devono continuare a promuovere programmi di inclusione e apprendimento permanente, mobilitando risorse per garantire che i rifugiati possano completare i loro studi e integrarsi nel tessuto sociale.

Un appello all’azione

Il messaggio dei partecipanti al convegno è chiaro: è fondamentale non solo riconoscere i diritti degli studenti rifugiati, ma anche fornire loro un supporto concreto per la costruzione di un futuro migliore. Le parole di una studentessa afghana, che ha condiviso la sua esperienza, rimarcano la necessità di sognare e perseguire obiettivi, evidenziando l’importanza di istituzioni comprese e solidali. La capacità di questi studenti di contribuire alla società italiana è una risorsa preziosa, e la loro integrazione non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche un’opportunità per arricchire il contesto accademico e culturale del paese.

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