È attesa per domani, venerdì 26 gennaio, la sentenza della Corte internazionale di giustizia (Cig) sulle misure cautelari da adottare nei confronti di Israele nel ricorso presentato dal Sudafrica per il crimine di genocidio. La ministra degli Esteri sudafricana, Naledi Pandor, sarà presente all’udienza a L’Aja.
Secondo gli osservatori, la Cig potrebbe chiedere lo stop dell’operazione militare nella Striscia di Gaza come misura cautelare. Tuttavia, la decisione della Corte è vincolante ma non appellabile, e Israele potrebbe decidere di non rispettarla in quanto la Corte non ha gli strumenti per far rispettare le sue sentenze. È importante sottolineare che la Corte non si esprimerà sulla principale questione del ricorso, ovvero se Israele abbia commesso genocidio nell’enclave palestinese.
La posizione di Israele è che la guerra è stata imposta da Hamas e che ogni azione intrapresa da Israele è giustificata per garantire la sicurezza dei civili dopo gli attacchi del 7 ottobre. Israele respinge le accuse di genocidio e sostiene che la richiesta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza significherebbe “incoraggiare Hamas” e negare a Israele il diritto di difendersi. Israele sottolinea inoltre che le accuse si basano su un quadro distorto delle dichiarazioni del governo israeliano e che è Hamas a volere il genocidio degli israeliani.
Il Sudafrica ha presentato un ricorso alla Cig chiedendo di determinare se i comportamenti di Israele rappresentino violazioni della Convenzione contro il genocidio. Il Sudafrica accusa Israele non solo di commettere atti di genocidio, ma anche di non prevenire e reprimere tali atti imputabili alle sue truppe. La Corte dovrà quindi valutare se Israele abbia violato la Convenzione e se il Sudafrica ha il diritto di presentare il ricorso.
Non è la prima volta che la Cig viene chiamata a pronunciarsi sull’accusa di genocidio. Nel 2019, il Gambia ha presentato un’istanza contro il Myanmar per i presunti atti di genocidio commessi contro il popolo Rohingya. Tuttavia, nel caso del Sudafrica, la Cig si trova ad affrontare una disputa tra Israele e Hamas in cui il Sudafrica è un attore terzo. È importante sottolineare che la Cig è il massimo organo giudiziario delle Nazioni Unite e risolve controversie tra Stati, non occupandosi di accertare i crimini individuali.
La sentenza della Cig sarà quindi un momento importante per valutare le misure cautelari da adottare nei confronti di Israele e per comprendere come la Corte affronta le accuse di genocidio. Tuttavia, è importante tenere presente che la Corte non ha gli strumenti per far rispettare le sue sentenze e che la questione principale del ricorso, ovvero se Israele abbia commesso genocidio, richiederà ulteriori anni di valutazione.
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