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Super-ponte di Ferragosto: 14,8 milioni di turisti attesi in Italia dal 15 al 18 agosto

La stagione estiva sta raggiungendo il suo apice e la prossima festività di Ferragosto si preannuncia come un’occasione imperdibile per il turismo italiano. Secondo stime del Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, si prevede un notevole flusso di visitatori nelle strutture ricettive del Paese, con un fatturato significativo previsto per il periodo dal 15 al 18 agosto. L’analisi si basa su un’attenta valutazione delle prenotazioni online, indicando non solo l’entità del movimento, ma anche le aspettative sul settore turistico.

Atteso un significativo aumento delle presenze turistiche

L’entità del flusso turistico

Durante il super-ponte di Ferragosto, saranno circa 14,8 milioni le presenze nelle strutture ricettive italiane, con un piccolo ma sostanziale predominio di turisti italiani, che rappresentano il 56% del totale. Questo incremento si riflette in un consistente aumento dell’attività economica, soprattutto nelle località più ambite dai vacanzieri. Infatti, si prevede che, tra il 12 e il 18 agosto, il settore turistico generi un giro d’affari di circa 3,7 miliardi di euro, con una spinta significativa proveniente dai turisti stranieri, chiamati a contribuire in modo rilevante al dato economico complessivo, come indicato dalle proiezioni di Cna Turismo e Commercio.

Traffico e mobilità

Tuttavia, nonostante l’entusiasmo per il turismo, il super-ponte porterà inevitabilmente a un peggioramento della viabilità. Infatti, a partire da mercoledì 14 agosto pomeriggio fino alla mattina di giovedì 15 agosto, si prevede un aumento esponenziale degli spostamenti dai principali centri urbani verso le località balneari del sud e le zone montuose del nord. Il “bollino rosso” previsto per queste date rappresenta una chiara indicazione della situazione di congestione e affollamento che potrebbero dover affrontare i viaggiatori.

Spese per le vacanze: le voci principali

La ricettività al centro delle spese

Secondo un’analisi condotta da Cna Turismo e Commercio, le spese legate all’accoglienza sono destinate a rappresentare la voce principale nel budget dei vacanzieri, raggiungendo circa 1,3 miliardi di euro. Di questo importo, il 55% sarà coperto dai turisti stranieri, mentre il restante 45% è a carico degli italiani. Questo trend evidenzia l’importanza dell’accoglienza e della ricettività nel determinare la qualità dell’esperienza turistica.

Altre voci di spesa

Le spese per il trasporto si stimano attorno ai 600 milioni di euro, con una quota consistente derivante dalla componente legata ai turisti internazionali. La crescita dei costi legati ai trasporti aerei gioca un ruolo fondamentale nel determinare queste spese. La ristorazione, invece, si attesta sui 570 milioni di euro, cifra che considera esclusivamente le spese dei turisti in trasferta. Anche in questa categoria, la maggior parte sarà attribuita ai visitatori stranieri, evidenziando come il settore della gastronomia attragga sempre più attenzione. Inoltre, è prevista una spesa compresa tra 950 milioni e un miliardo di euro per acquisti e attività ricreative, confermando l’ampio raggio di opportunità economiche offerte dal turismo.

Prenotazioni e tassi di occupazione

Quasi al completo le strutture ricettive

Con l’avvicinarsi del Ferragosto, le prenotazioni nelle strutture turistiche sono in netto aumento. Attualmente, è stato registrato un tasso di occupazione dell’91% dell’offerta disponibile, con una leggera crescita rispetto all’anno precedente. Questo dato è particolarmente significativo considerando che, per il 2023, il super-ponte ha avuto una durata più lunga poiché unisce le festività in un periodo di alta domanda.

Le differenze tra le varie destinazioni

Nonostante l’andamento positivo, si notano alcune differenze tra le mete. Nel comparto delle località marine, il tasso di occupazione si attesta sul 95%, un incremento di circa due punti percentuali rispetto al 2023. Anche le località lacustri si posizionano sullo stesso livello, mentre le zone rurali e collinari mostrano una stabilità. Un incremento di tre punti percentuali è stato osservato nelle strutture montane. È interessante notare che nelle città d’arte, l’occupazione media è dell’83%, segnalando un lieve aumento rispetto agli 82 punti dell’anno scorso, un’espressione della continua attrattiva di queste aree, nonostante il caldo estivo.

Redazione

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