Tabaccaio di Pavone Canavese a processo: richiesta di 12 anni per omicidio volontario

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Tabaccaio di Pavone Canavese a processo: richiesta di 12 anni per omicidio volontario - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 10 Maggio 2024 by Luisa Pizzardi

Prima parte: “La rapina e la sparatoria”

“‘assalto al negozio e la reazione del tabaccaio”

Sottotitolo: “La notte del 7 giugno 2019, una rapina finita in tragedia”

La notte del 7 giugno 2019, il negozio di tabacchi di Franco Iachi Bonvin a Pavone Canavese è stato preso di mira da una banda di ladri. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, i malviventi avrebbero sfondato la vetrina del negozio con un’auto rubata, per poi fare irruzione all’interno e tentare di razziare sigarette e gratta e vinci.

Di fronte alla violenza dell’assalto, il tabaccaio ha reagito estraendo una pistola legalmente detenuta e sparando diversi colpi contro i ladri in fuga. Uno di questi proiettili ha raggiunto Ion Stavila, un 24enne originario della Moldavia, che si trovava alla guida dell’auto utilizzata per la rapina. Il giovane è morto sul colpo.

“‘arresto di Franco Iachi Bonvin e le prime accuse”

Sottotitolo: “Dalla legittima difesa all’omicidio colposo per eccesso”

Dopo la sparatoria, Franco Iachi Bonvin è stato fermato dalle forze dell’ordine e portato in caserma per essere interrogato. Inizialmente, il tabaccaio ha sostenuto di aver agito per legittima difesa, ma la sua versione dei fatti non ha convinto gli inquirenti. Secondo la ricostruzione della Procura, infatti, Bonvin avrebbe sparato contro i ladri in fuga, quando ormai non rappresentavano più una minaccia per lui e per il suo negozio.

Per questo motivo, il tabaccaio è stato accusato di omicidio colposo per eccesso di legittima difesa, una fattispecie di reato che prevede una pena massima di cinque anni di reclusione. Tuttavia, nel corso delle indagini, la posizione di Bonvin si è ulteriormente aggravata, portando alla formulazione di una nuova e più grave accusa.

Seconda parte: “Il processo a carico di Franco Iachi Bonvin”

“‘accusa di omicidio volontario e la richiesta di pena”

Sottotitolo: “Il tabaccaio di Pavone Canavese rischia fino a 12 anni di reclusione”

Al termine delle indagini, la Procura di Ivrea ha deciso di accusare Franco Iachi Bonvin di omicidio volontario, una fattispecie di reato che prevede una pena massima di trenta anni di reclusione. Secondo l’accusa, il tabaccaio avrebbe sparato contro i ladri in fuga con l’intenzione di ucciderli, e non per legittima difesa.

Nella giornata di oggi, in tribunale a Ivrea, il pubblico ministero Valentina Bossi ha formulato la richiesta di pena per il tabaccaio di Pavone Canavese. La richiesta è di 12 anni di reclusione, una pena che, se confermata, rappresenterebbe un duro colpo per il 71enne.

“Il rito abbreviato e le possibili conseguenze”

Sottotitolo: “Il processo a carico di Bonvin si svolge con una procedura speciale”

Il processo a carico di Franco Iachi Bonvin si sta svolgendo con il rito abbreviato, una procedura speciale che prevede la celebrazione di un’unica udienza e la possibilità, per l’imputato, di ottenere uno sconto di pena pari a un terzo.

In caso di condanna, il tabaccaio di Pavone Canavese potrebbe quindi scontare una pena massima di otto anni di reclusione. Tuttavia, la decisione finale spetterà al giudice, che dovrà valutare attentamente le prove raccolte dalle parti e la ricostruzione dei fatti.

La vicenda di Franco Iachi Bonvin e di Ion Stavila, il giovane moldavo ucciso durante la rapina al negozio di tabacchi, ha suscitato grande clamore e dibattito nell’opinione pubblica. Da un lato, c’è chi sostiene la tesi della legittima difesa e la necessità di tutelare i propri beni e la propria incolumità. Dall’altro, c’è chi ritiene che la reazione del tabaccaio sia stata sproporzionata e che la morte di un giovane non possa essere giustificata in alcun modo.

La giustizia dovrà ora fare il suo corso, e stabilire la verità su quanto accaduto quella notte del 7 giugno 2019. Una verità che, si spera, possa portare un po’ di pace e di giustizia a tutte le parti coinvolte.

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