Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione
Una nuova terapia per la degenerazione maculare atrofica
I ricercatori della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma hanno sviluppato una promettente terapia per la degenerazione maculare atrofica legata all’età. Utilizzando iniezioni sottoretiniche di un prodotto derivato dal sangue cordonale, sono riusciti a rallentare la progressione di questa malattia che può portare alla perdita della vista. Lo studio, pubblicato su ‘Opthalmology Science’, rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro questa patologia ancora priva di trattamenti efficaci.
La degenerazione maculare atrofica: una malattia diffusa e senza cure
La degenerazione maculare atrofica, comunemente nota come forma “secca”, è una delle patologie oculari più comuni tra le persone di età superiore ai 50 anni nei paesi industrializzati. Interessa milioni di italiani di età superiore ai 50 anni e si stima che nel 2050 colpirà ben 280 milioni di persone in tutto il mondo. Attualmente, non esiste un trattamento autorizzato in Europa per questa forma di degenerazione maculare. Tuttavia, i ricercatori del Gemelli stanno sperimentando un’innovativa terapia che potrebbe cambiare le sorti dei pazienti affetti da questa malattia.
L’utilizzo del plasma ricco di piastrine come terapia
I ricercatori del Gemelli hanno avuto l’idea di utilizzare il plasma ricco di piastrine (Prp), un derivato del sangue di cordone ombelicale, come terapia per la degenerazione maculare atrofica. Questo studio di fase 1 ha dimostrato l’efficacia e la sicurezza della procedura di iniezione sottoretinica di Prp da sangue ombelicale. Tuttavia, per rendere la terapia più accessibile e sicura, è stato sviluppato anche un protocollo di somministrazione intravitreale, che è in corso da un anno. Secondo il professor Rizzo, direttore della Uoc di Oculistica del Policlinico Gemelli, “la somministrazione di questo emocomponente andrà verosimilmente ripetuta a cadenza mensile, ogni 2 mesi o ogni 3”.
L’uso del plasma arricchito di fattori di crescita e mediatori solubili contenuti nelle piastrine è già ampiamente utilizzato in diversi campi medici, come il trattamento delle ulcere diabetiche e dei processi degenerativi ortopedici. Tuttavia, l’uso del Prp cordonale in ambito oculistico è ancora poco diffuso. I ricercatori del Gemelli lanciano un appello affinché le persone donino sempre il sangue cordonale al momento del parto, in modo da poter utilizzare questo prezioso emocomponente per trattare la degenerazione maculare atrofica.
La terapia con Prp da sangue cordonale potrebbe rappresentare una soluzione efficace e a basso costo per i pazienti affetti da degenerazione maculare secca. Non solo, i ricercatori del Gemelli hanno depositato il brevetto per l’utilizzo intraoculare di pool di Prp da sangue di cordone ombelicale negli Stati Uniti, dimostrando ancora una volta la loro leadership nel campo della ricerca oftalmologica. Se gli studi in corso dimostrassero l’efficacia di questa terapia, potrebbe rappresentare una svolta significativa per i pazienti affetti da questa malattia.