Tempesta devastante a Porticello: il racconto di un pescatore sul naufragio del veliero Bayesian - Occhioche.it
Nella notte in cui il veliero britannico Bayesian ha affondato nel porto di Porticello, un evento atmosferico estremo ha scosso la comunità locale. Giuseppe Storniolo, un esperto pescatore di Palermo, ha vissuto in prima persona questa situazione drammatica e descrive le condizioni stradali che hanno contribuito al naufragio. La testimonianza di Storniolo offre uno sguardo importante sulla violenza della tempesta e sulla risposta delle autorità.
Giuseppe Storniolo, con oltre una vita trascorsa in mare, ha raccontato le difficoltà affrontate durante la tempesta. Davanti alle telecamere dell’Adnkronos, il pescatore ha affermato che non è giusto attribuire la responsabilità al personale di bordo del veliero, ritenendo che nessuno avrebbe potuto prevedere l’intensità della tempesta. “Ero qui quella notte e non ho mai visto nulla di simile,” ha dichiarato, sottolineando la forza del fenomeno meteorologico che ha colpito la zona.
Storniolo ha poi aggiunto che la sua barca ha subito gravi danni a causa della violenza del vento e delle onde, ma per fortuna è riuscita a salvarsi. Questo testimonia l’epicentro della crisi: un evento atmosferico che ha sorpreso anche i più esperti della zona.
Secondo il racconto di Storniolo, il fenomeno atmosferico ha avuto caratteristiche disastrose: una tromba marina si è abbattuta sul porto di Porticello, portando con sé tonnellate d’acqua. Le raffiche di vento che hanno caratterizzato la notte del naufragio sono state descritte come “impressionanti,” difficili da gestire per qualsiasi imbarcazione, indipendentemente dalle sue dimensioni. Non sorprende quindi che anche imbarcazioni più grandi come il Bayesian siano state colpite duramente dalla furia della natura.
I meteorologi stanno indagando sull’intensità di questo downburst, un fenomeno che può verificarsi in circostanze particolari, come fronti freddi o forti tempeste di temporale. I danni causati non si limitano solo al veliero britannico, ma anche alle piccole imbarcazioni dell’area, confermando il potenziale distruttivo che eventi di tale portata possono provocare.
Dopo il naufragio del Bayesian, le autorità marittime hanno mobilitato un’operazione di ricerca e recupero. Come riferito da Storniolo, al suo arrivo sono state visibili le imbarcazioni della Guardia Costiera e della Capitaneria di Porto, impegnate nella ricerca del veliero affondato. Inizialmente, i soccorritori credevano che l’imbarcazione fosse di dimensioni più contenute, ma ben presto si è rivelato che il Bayesian misurava 56 metri.
La Procura ha avviato indagini per comprendere le cause che hanno portato al naufragio. Tra le varie ipotesi, vi è quella secondo cui il portellone dell’imbarcazione potrebbe essere stato lasciato aperto, ma non ci sono ancora prove concrete a supporto di questa tesi. Storniolo, vivendo da anni in simili condizioni, è scettico su questo punto e avanza l’idea che le condizioni meteorologiche siano state il vero fattore scatenante del disastro.
Intanto, le autorità continuano a monitorare l’area, tentando di garantire la sicurezza marittima e prevenire incidenti simili in futuro. Il naufragio del veliero Bayesian rimane un episodio triste e significativo che solleva interrogativi sulla gestione e la sicurezza in mare.
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