Tendono cavo in strada: terzo complice confessa coinvolgimento

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Tendono cavo in strada: terzo complice confessa coinvolgimento - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 8 Gennaio 2024 by Redazione

Terzo complice di Alex Baiocco si è confessato

Ha confessato il terzo complice di Alex Baiocco, il giovane di 24 anni che lo scorso gennaio ha teso un cavo d’acciaio in strada a Milano, causando un grave incidente. Il complice, un ragazzo di 17 anni, si trova attualmente ricoverato in un ospedale milanese dal 5 gennaio.

Secondo quanto riferito, il giovane avrebbe confessato di essere lui il secondo complice di Baiocco davanti ai suoi genitori. I genitori, preoccupati per la situazione, hanno immediatamente contattato i Carabinieri, che si sono recati in ospedale per identificarlo. Gli atti verranno presto inviati alla Procura della Repubblica per i Minorenni.

Michele Di Rosa si consegna ai Carabinieri

Il secondo complice, Michele Di Rosa, un ragazzo di 18 anni, si è consegnato volontariamente ai Carabinieri sabato sera a Monza ed è stato immediatamente posto in stato di fermo. Non sono ancora stati resi noti i dettagli della sua confessione o il suo coinvolgimento nel caso.

Ulteriori sviluppi dell’indagine

L’arresto di Alex Baiocco e le successive confessioni dei suoi complici hanno scosso l’opinione pubblica. L’incidente causato dal cavo d’acciaio ha ferito gravemente un motociclista che stava passando in quel momento. L’uomo è stato trasportato d’urgenza in ospedale, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico per le ferite riportate.

Le indagini sono ancora in corso per determinare il movente dietro l’azione di Baiocco e dei suoi complici. Al momento, non sono state fornite ulteriori informazioni sulle motivazioni che hanno portato al gesto criminale. Le autorità stanno lavorando per ricostruire l’intera sequenza degli eventi e accertare eventuali responsabilità aggiuntive.

Questo caso ha suscitato grande preoccupazione e indignazione nella comunità. È importante che la giustizia faccia il suo corso e che coloro che hanno commesso tali atti vengano puniti adeguatamente. La sicurezza delle persone deve essere una priorità assoluta e gesti come questi non possono essere tollerati.

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