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Terremoti del Centro Italia: bilanci e progetti di ricostruzione a otto anni dai tragici eventi

Dal 24 agosto 2016 al 18 gennaio 2017, il Centro Italia ha vissuto una serie di terremoti devastanti che hanno messo in ginocchio interi territori, causando la morte di 299 persone e danni devastanti in 138 Comuni. A otto anni di distanza, in concomitanza con il triste anniversario, emergono nuove valutazioni sulla ricostruzione e sugli sforzi compiuti per risollevare le comunità colpite.

Un passaggio cruciale nella ricostruzione

Le parole del commissario straordinario

Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione, ha recentemente dichiarato che negli ultimi diciotto mesi si è registrato un “cambio di passo”, evidenziando le iniziative messe in atto per accelerare i lavori. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di ricordare le vittime e le famiglie che hanno subito perdite durevoli, chiedendo scusa per i ritardi nella ripartenza dei progetti. L’intenzione è di entrare in una nuova fase, che veda un reale coinvolgimento anche nei borghi più colpiti.

I borghi di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, tra le zone più danneggiate, necessitano di un’attenzione particolare. La volontà è quella di replicare i risultati positivi ottenuti in altre aree del cratere, enfatizzando la sinergia tra istituzioni locali, Regione e Ufficio speciale per la ricostruzione . La cooperazione è essenziale per convertire le promesse in realtà tangibili, mentre l’Autorità nazionale anticorruzione monitora i processi per garantire una ricostruzione di qualità.

Controlli e trasparenza nella gestione dei fondi

L’operato dell’ANAC

L’Autorità nazionale anticorruzione ha svolto un ruolo di grande importanza, effettuando controlli preventivi su oltre mille procedure di affidamento, per un valore superiore a 1,6 miliardi di euro. Grazie alla vigilanza dell’Anac, è stato possibile ridurre il rischio di corruzione, con quasi 4.000 pareri forniti e un numero molto limitato di contenziosi. Questa azione ha rappresentato una garanzia di legalità, senza compromettere i tempi della ricostruzione.

In questo contesto, il commissario ha sottolineato che tale approccio ha contribuito a velocizzare ulteriormente le opere di ricostruzione, rendendo più incisivi i vari progetti e superando le iniziali incertezze delle amministrazioni chiamate a gestire le gare d’appalto. Attraverso un’adeguata pianificazione e monitoraggio, è stato affrontato il complesso processo di assegnazione dei fondi, indirizzati alla rimessa in sicurezza e ricostruzione delle abitazioni private e degli edifici pubblici.

Risorse e avanzamenti nei progetti di ricostruzione

Il rapporto sulla ricostruzione

Secondo recenti rapporti, fino al 31 luglio 2024, le richieste di contributo per immobili privati danneggiati sono state circa 31.786, per un valore totale di 14,5 miliardi di euro. I dati rivelano che il 64% di queste richieste è stato approvato, con quasi 9 miliardi di euro concessi fino ad oggi e 4,8 miliardi già liquidati.

Particolarmente interessante è l’aumento delle domande presentate negli ultimi due anni, indicando una crescita dell’interesse da parte delle popolazioni locali nel recuperare quanto perso. Oltre a ciò, i dati mostrano che oltre il 50% delle domande proviene dalle Marche, mentre una significativa parte riguardano l’Abruzzo, l’Umbria e il Lazio. La ripresa dei lavori è evidente anche nei cantieri autorizzati: dei 20.379, 11.364 risultano completati.

La distribuzione degli interventi chiusi evidenzia che il 62% delle opere è stato portato a termine in Abruzzo, il 59% nelle Marche e in Umbria, mentre il Lazio ha registrato il 48%. Le erogazioni da parte della Cassa depositi e prestiti stanno crescendo, segno di una nuova fase di vivacità economica per le imprese coinvolte nei processi di ricostruzione.

Le sfide future per le comunità resilienti

Il parere delle autorità locali

Seppur i progressi siano stati evidenti, restano molte questioni aperte. Il sindaco di Arquata, Michele Franchi, ha espresso la necessità di un’accelerazione maggiore nei lavori poiché, nonostante alcuni risultati siano visibili, rimane ancora molto da fare per riportare le comunità alla normalità. In linea con questo, la notte del 24 agosto, commemorando l’orario della prima scossa, si preparano eventi di riflessione e memoria per onorare le vittime e riaffermare l’impegno verso una ricostruzione dignitosa e rispettosa.

Questa situazione complessa, contraddistinta da un mix di progresso e criticità, richiede attenzione costante e un approccio unitario da parte di tutte le istituzioni coinvolte, per garantire un futuro di sicurezza e sviluppo sostenibile per le aree colpite dal sisma.

Giordana Bellante

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