Un semplice esame del sangue potrebbe rappresentare una svolta nella diagnosi precoce dell’Alzheimer, la forma più comune di demenza. Secondo un articolo pubblicato sul quotidiano britannico ‘Independent’, un test sviluppato dalla società ALZpath potrebbe identificare le persone con un alto, medio o basso rischio di sviluppare la malattia. Il test misura i livelli di una proteina chiamata p-tau217, che è un indicatore dei cambiamenti che avvengono nel cervello durante l’Alzheimer. Questo esame potrebbe eliminare la necessità di ulteriori indagini invasive.
Uno studio condotto dall’Università di Göteborg in Svezia, che ha coinvolto 786 persone, ha dimostrato che il test del sangue può classificare il rischio di Alzheimer. I ricercatori hanno scoperto che più alti erano i livelli di proteina p-tau217 nel sangue, maggiore era la probabilità o l’avanzamento della malattia. Inoltre, una ricerca condotta dall’University College di Londra ha evidenziato che il test potrebbe individuare l’Alzheimer fino a 15 anni prima dei sintomi.
Attualmente, la conferma di un accumulo di proteine nel cervello legate all’Alzheimer richiede una puntura lombare o una tecnologia di imaging disponibile solo in pochi centri. Tuttavia, gli studi svedesi hanno dimostrato che il test del sangue ha la stessa accuratezza delle punture lombari e supera altre indagini in fase di sviluppo. Secondo David Curtis, professore onorario dell’Ucl Genetics Institute, questo test potrebbe portare a una rivoluzione nella diagnosi precoce della malattia. Curtis suggerisce che tutte le persone sopra i 50 anni potrebbero essere sottoposte a uno screening regolare ogni pochi anni, simile a quello per il colesterolo alto. Questa strategia potrebbe consentire di diagnosticare precocemente la malattia e migliorare l’efficacia dei trattamenti disponibili. Sheona Scales, direttrice della ricerca presso Alzheimer’s Research UK, ha commentato che i nuovi dati indicano un enorme potenziale per questo test nel migliorare la diagnosi dell’Alzheimer. Richard Oakley, direttore associato della ricerca e dell’innovazione presso l’Alzheimer’s Society inglese, ha definito il test del sangue un passo positivo nella giusta direzione, dimostrando che può essere altrettanto accurato di test più invasivi e costosi nel prevedere i segni cerebrali dell’Alzheimer. Tuttavia, Oakley ha sottolineato la necessità di ulteriori ricerche per valutare l’efficacia del test su diversi gruppi di pazienti. In conclusione, il test del sangue potrebbe rappresentare un importante strumento per la diagnosi precoce dell’Alzheimer, consentendo un intervento tempestivo e migliorando la qualità di vita delle persone affette da questa malattia debilitante.
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