Un test del sangue potrebbe rappresentare una svolta nella diagnosi precoce dell’Alzheimer, la forma più comune di demenza. Secondo uno studio condotto dall’Università di Göteborg in Svezia e pubblicato su ‘Jama Neurology’, un esame del sangue che misura i livelli di proteina p-tau217 potrebbe identificare le persone con un alto rischio di sviluppare la malattia fino a 15 anni prima dei sintomi. Questo apre la prospettiva di uno screening nazionale per la popolazione over 50.
Attualmente, la diagnosi dell’Alzheimer richiede procedure invasive come la puntura lombare o l’utilizzo di tecnologie di imaging disponibili solo in pochi centri. Tuttavia, il test del sangue si è dimostrato altrettanto accurato delle procedure invasive e migliore di altre indagini in fase di sviluppo.
Secondo David Curtis, professore onorario dell’Ucl Genetics Institute, questo test potrebbe rappresentare una rivoluzione nella diagnosi precoce dell’Alzheimer. “Tutti coloro che hanno più di 50 anni potrebbero essere sottoposti a screening di routine ogni pochi anni, come avviene attualmente per il colesterolo alto. Questo potrebbe consentire di diagnosticare precocemente la malattia e migliorare l’efficacia dei trattamenti disponibili”.
Sheona Scales, direttrice Ricerca di Alzheimer’s Research UK, ha sottolineato l’enorme potenziale di questo test nel rivoluzionare la diagnosi dell’Alzheimer. Richard Oakley, direttore associato Ricerca e Innovazione dell’Alzheimer’s Society inglese, ha definito il test del sangue un passo estremamente positivo nella giusta direzione, dimostrando che può essere altrettanto accurato delle procedure invasive e costose nel prevedere la presenza di segni cerebrali dell’Alzheimer.
Nonostante i risultati promettenti, Oakley ha sottolineato la necessità di ulteriori ricerche su diversi gruppi di pazienti per valutare l’efficacia del test per tutti coloro che soffrono di questa patologia. Tuttavia, il test del sangue potrebbe accelerare significativamente il percorso diagnostico in futuro, fornendo risultati sufficientemente chiari da evitare ulteriori indagini di follow-up per alcune persone affette da Alzheimer.
In conclusione, un semplice test del sangue potrebbe rappresentare una svolta nella diagnosi precoce dell’Alzheimer. Questo test potrebbe consentire di identificare le persone con un alto rischio di sviluppare la malattia fino a 15 anni prima dei sintomi, aprendo la possibilità di uno screening nazionale per la popolazione over 50. Se confermati da ulteriori ricerche, questi risultati potrebbero rivoluzionare la diagnosi e il trattamento dell’Alzheimer, migliorando la vita di milioni di persone affette da questa malattia.
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