Titolo: “Caso mascherine da 35 milioni: l’ex presidente della Camera Irene Pivetti a processo a Busto Arsizio per frode e bancarotta

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Titolo: "Caso mascherine da 35 milioni: l'ex presidente della Camera Irene Pivetti a processo a Busto Arsizio per frode e bancarotta - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 17 Maggio 2024 by Luisa Pizzardi

Contesto: Il Gip del Tribunale di Busto Arsizio, Anna Giorgetti, ha deciso di mandare a processo l’ex presidente della Camera Irene Pivetti, insieme ad altri soggetti, per una serie di reati che ruotano attorno alla compravendita di mascherine dalla Cina per un valore complessivo di 35 milioni di euro. La Pivetti è accusata a vario titolo, insieme alla figlia, al genero e all’imprenditore Luciano Mega, di frode in forniture pubbliche, bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio e auto-riciclaggio. Il processo si svolgerà a Busto Arsizio, nonostante le difese avessero sollevato eccezione di incompetenza territoriale. La data dell’udienza preliminare è già stata fissata per il 10 e il 14 giugno.

primo blocco: “‘inchiesta sulle mascherine e i reati contestati”

Sottotitolo: “Dalle forniture pubbliche alla bancarotta, la rete di accuse attorno alla compravendita di mascherine dalla Cina”

‘inchiesta sulle mascherine è nata a seguito di una compravendita dalla Cina di dispositivi di protezione individuale per un valore complessivo di 35 milioni di euro. Al centro dell’indagine, coordinata dal pubblico ministero Ciro Caramore, c’è l’ex presidente della Camera Irene Pivetti, insieme ad altri soggetti, tra cui la figlia, il genero e l’imprenditore Luciano Mega.

reati contestati sono numerosi e vanno dalla frode in forniture pubbliche alla bancarotta, passando per appropriazione indebita, riciclaggio e auto-riciclaggio.

La frode in forniture pubbliche è un reato che prevede la fornitura di beni o servizi di qualità inferiore rispetto a quella pattuita, o la consegna di beni o servizi in quantità inferiore rispetto a quella concordata.

La bancarotta, invece, è un reato che si configura quando un imprenditore, dichiarato fallito, compie atti diretti a distrarre, occultare, dissimulare o distruggere in tutto o in parte il proprio patrimonio o quello della società, al fine di evitare il pagamento dei creditori.

‘appropriazione indebita è un reato che si configura quando un soggetto si impossessa di un bene mobile altrui, sottraendolo al possessore, con l’intenzione di trarne un profitto per sé o per altri.

Infine, il riciclaggio e l’auto-riciclaggio sono due reati che si configurano quando un soggetto, al fine di ostacolare l’identificazione della provenienza illecita di beni, denaro o altri utilità, compie atti di sostituzione, trasferimento o interposizione fittizia, oppure impiega o trasferisce denaro, beni o altre utilità di provenienza illecita in attività economiche, finanziarie o imprenditoriali.

secondo blocco: “Il processo a Busto Arsizio e le prospettive”

Sottotitolo: “La decisione del Gip e le prospettive per l’ex presidente della Camera e gli altri imputati”

Il Gip del Tribunale di Busto Arsizio, Anna Giorgetti, ha sciolto la riserva sul caso mascherine e ha deciso di mandare a processo l’ex presidente della Camera Irene Pivetti, insieme ad altri soggetti, per una serie di reati che ruotano attorno alla compravendita di mascherine dalla Cina per un valore complessivo di 35 milioni di euro.

La decisione del Gip è arrivata nonostante le difese avessero sollevato eccezione di incompetenza territoriale. Il processo si svolgerà, quindi, a Busto Arsizio, dove è stata coordinata l’indagine da parte del pubblico ministero Ciro Caramore.

La data dell’udienza preliminare è già stata fissata per il 10 e il 14 giugno. In questa fase, il giudice per le indagini preliminari dovrà valutare se ci sono sufficienti elementi di prova per mandare gli imputati a processo. In caso di rinvio a giudizio, si aprirà la fase dibattimentale, durante la quale le parti avranno la possibilità di presentare le proprie prove e di discutere le proprie tesi.

Le prospettive per l’ex presidente della Camera e gli altri imputati, al momento, sono ancora incerte. In caso di condanna, però, i reati contestati prevedono pene anche molto gravi, come nel caso della bancarotta, che può arrivare fino a 15 anni di reclusione.

In ogni caso, il processo sulle mascherine promette di essere un appuntamento importante per la giustizia italiana, che dovrà fare chiarezza su una vicenda che ha suscitato notevole attenzione mediatica e che ha coinvolto personaggi di spicco del mondo politico e imprenditoriale.

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