Il presidente del Veneto Luca Zaia esprime il suo profondo disagio per la lunghezza del processo relativo all’incendio della Grenfell Tower a Londra, che ha causato la morte di 72 persone, tra cui due giovani veneti, Marco Gottardi e Gloria Trevisan.
Un’attesa insopportabile
Zaia non riesce a dimenticare Marco e Gloria, così come le loro famiglie, e ritiene che i dieci anni necessari per il processo siano un’ingiustizia che grida vendetta. “Non è possibile – dichiara – che le famiglie e la nostra comunità debbano aspettare così a lungo per conoscere la verità”
Il processo per le vittime dell’incendio della Grenfell Tower è stato fissato dalla giustizia inglese per il 2028, una data che Zaia considera inaccettabile. “Credo che questa sia una di quelle situazioni – aggiunge – in cui, nel rispetto dell’autonomia della magistratura e delle leggi inglesi, il nostro governo possa intervenire e fare una moral suasion, perché non si debbano aspettare 10 anni per avere giustizia, cosa che considero un’autentica vergogna”
Una richiesta di giustizia
Zaia chiede quindi al governo italiano di intervenire, nel pieno rispetto dell’autonomia della magistratura e delle leggi inglesi, per esercitare una pressione morale affinché non si debbano attendere altri dieci anni per ottenere giustizia. Una richiesta forte, dettata dal dolore e dalla rabbia per una vicenda che ancora oggi lascia aperte troppe domande e ferite.
La tragedia della Grenfell Tower ha scosso l’opinione pubblica mondiale, e le vittime, tra cui i due giovani veneti Marco e Gloria, non possono essere dimenticate. La lunga attesa per il processo rappresenta una ferita aperta per le famiglie e per l’intera comunità, e Zaia si fa portavoce di un sentimento di ingiustizia e frustrazione che chiede a gran voce verità e giustizia.
‘incendio della Grenfell Tower, avvenuto il 14 giugno 2017, ha causato la morte di 72 persone e ha lasciato centinaia di sfollati. ‘edificio, situato nel quartiere di North Kensington, era un grattacielo residenziale di 24 piani, e l’incendio si è sviluppato rapidamente a causa della presenza di materiali altamente infiammabili utilizzati per il rivestimento esterno dell’edificio.
Le indagini successive all’incendio hanno rivelato gravi carenze nella sicurezza dell’edificio, tra cui l’assenza di sistemi di allarme adeguati e di vie di fuga sicure. La tragedia ha sollevato numerose polemiche e proteste, e ha portato a una revisione delle norme sulla sicurezza antincendio nel Regno Unito.
Oggi, a sette anni di distanza dall’incendio, le famiglie delle vittime e l’intera comunità continuano a chiedere giustizia e verità. La lunga attesa per il processo rappresenta una ferita aperta, e la richiesta di Zaia di una moral suasion da parte del governo italiano è un segno della profonda frustrazione e del dolore che ancora oggi accompagnano questa vicenda.
La richiesta di giustizia e verità non riguarda solo Marco e Gloria, le due vittime venete, ma tutte le 72 persone che hanno perso la vita nell’incendio. Una tragedia che ha colpito l’intera comunità internazionale e che non può essere dimenticata. La speranza è che la moral suasion richiesta da Zaia possa contribuire a speed up il processo e a portare finalmente giustizia e verità per le vittime e le loro famiglie.
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