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Trapianto di cuore da Lecce a Roma: il miracolo del “cuore in scatola” al San Camillo

Un trapianto di cuore innovativo al San Camillo di Roma

Un importante traguardo è stato raggiunto dall’ospedale San Camillo Forlanini di Roma, dove è stato eseguito con successo il primo trapianto di cuore utilizzando un sistema di trasporto innovativo chiamato Ocs (Organ care system). Questo sistema permette di conservare l’organo espiantato in una scatola sterile e di farlo battere grazie alla stimolazione elettrica, consentendo così di percorrere tragitti lunghi anche di più di 6 ore. L’intervento è stato eseguito il mese scorso e il paziente ha superato con successo l’operazione e la fase di stabilizzazione successiva.

Un risultato straordinario ottenuto dall’équipe di Cardiochirurgia del San Camillo

Il trapianto è stato eseguito dai medici dell’équipe di Cardiochirurgia del San Camillo, guidata dal dottor Federico Ranocchi, con il supporto dei tecnici perfusionisti del gruppo di Carlo Contento e del cardioanestesista Emilio D’Avino. Il tutto è stato coordinato dal Centro trapianti regionale diretto da Mariano Feccia, con sede proprio al San Camillo. Questo importante risultato è stato ottenuto grazie alla professionalità e alla competenza dei medici e del personale sanitario dell’ospedale, che hanno sperimentato una tecnica articolata e difficile.

La tecnica Ocs permette di aumentare il numero di trapianti di cuore

L’obiettivo della tecnica Ocs è quello di aumentare del 20-30% il numero di trapianti di cuore eseguiti all’anno, avendo a disposizione una platea più ampia di possibili donatori. Questa metodica, nata negli Stati Uniti, permette all’organo destinato al trapianto di poter sopportare tempi di trasporto più lunghi senza deperimento. Il sistema Ocs è composto da una piccola scatola sterile a temperatura controllata, all’interno della quale viene posizionato il cuore espiantato e collegato a un sistema di perfusione e ossigenazione e ad alcuni elettrodi. Grazie a questa tecnica, il cuore può tornare a battere all’interno della scatola, permettendo una valutazione strumentale e biochimica dell’organo prima del trapianto.

Questa innovativa tecnica non solo rende possibile il prelievo di organi da luoghi lontani e poco collegati dalla rete di trasporto, ma permette anche una rigenerazione dell’organo e una valutazione della sua efficienza prima dell’impianto. Inoltre, il sistema Ocs consente di tracciare l’organo in ogni momento del suo viaggio, in conformità alle nuove direttive del Centro nazionale trapianti.

Questo importante risultato ottenuto dal San Camillo conferma la tradizione di eccellenza dell’ospedale nell’ambito della Cardiochirurgia e il costante impegno dei medici e del personale sanitario nel migliorare le tecniche di trapianto di cuore.

Redazione

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