Ultimo aggiornamento il 19 Gennaio 2024 by Redazione
Trapper condannati per sparatoria in via di Tocqueville
Il Tribunale di Milano ha emesso il verdetto nel processo riguardante la sparatoria avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, zona della movida milanese. I giudici della settima penale hanno condannato i trapper Mohamed Lamine Saida, noto come Simba La Rue, e Zaccaria Mouhib, conosciuto come Baby Gang, rispettivamente a 6 anni e 4 mesi e a 5 anni e 2 mesi di reclusione.
Nelle motivazioni del verdetto, i giudici hanno descritto l’atteggiamento e le condotte dei trapper e dei membri della loro crew come “arcaici cacciatori si facevano ritrarre accanto a prede animali esanimi”. Hanno evidenziato la “spiccata pericolosità sociale” degli imputati e la loro “consuetudine alla violenza e alla sopraffazione e umiliazione” degli altri. In particolare, Simba La Rue è stato definito come una persona “animata da una violenza cieca e incontrollata”.
Il processo, che ha visto otto imputati in totale, ha riconosciuto tutte le imputazioni, tra cui rapina, rissa, lesioni gravi e detenzione di arma clandestina. Uno dei membri della crew, Andrea Rusta, è stato condannato a 4 anni e 2 mesi di reclusione. Si è scoperto che Rusta si era “vantato della violenza sprigionata” quella notte, documentando con video e foto la vittima ferita per impressionare la ragazza con cui stava uscendo.
I giudici hanno anche criticato il basso risarcimento offerto alle vittime, sostenendo che fosse considerato come una “spesa di rappresentanza da portare a bilancio dell’etichetta musicale” nonostante gli “ingaggi professionali elevati” dei trapper e dei membri della loro crew.
Sparatoria in via di Tocqueville: le condanne dei trapper
Il Tribunale di Milano ha emesso le condanne per la sparatoria avvenuta in via di Tocqueville, zona della movida milanese, nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022. I trapper Mohamed Lamine Saida, conosciuto come Simba La Rue, e Zaccaria Mouhib, noto come Baby Gang, sono stati condannati rispettivamente a 6 anni e 4 mesi e a 5 anni e 2 mesi di reclusione.
I giudici della settima penale hanno riconosciuto tutte le imputazioni, tra cui rapina, rissa, lesioni gravi e detenzione di arma clandestina. Nelle motivazioni del verdetto, i giudici hanno sottolineato la “spiccata pericolosità sociale” degli imputati e la loro “consuetudine alla violenza e alla sopraffazione e umiliazione” degli altri. Simba La Rue è stato descritto come una persona “animata da una violenza cieca e incontrollata”.
Uno dei membri della crew, Andrea Rusta, è stato condannato a 4 anni e 2 mesi di reclusione. Durante il processo, è emerso che Rusta si era “vantato della violenza sprigionata” quella notte, documentando con video e foto la vittima ferita per impressionare la ragazza con cui stava uscendo.
Bassi risarcimenti per le vittime della sparatoria
Nel processo riguardante la sparatoria in via di Tocqueville, i giudici hanno anche criticato il basso risarcimento offerto alle vittime. Hanno sostenuto che il risarcimento fosse considerato come una “spesa di rappresentanza da portare a bilancio dell’etichetta musicale” nonostante gli “ingaggi professionali elevati” dei trapper e dei membri della loro crew.
L’atteggiamento e le condotte dei trapper e dei giovani della crew sono stati descritti come “arcaici cacciatori si facevano ritrarre accanto a prede animali esanimi” nelle motivazioni del verdetto. I giudici hanno evidenziato la “spiccata pericolosità sociale” degli imputati e la loro “consuetudine alla violenza e alla sopraffazione e umiliazione” degli altri. Simba La Rue è stato definito come una persona “animata da una violenza cieca e incontrollata”.
Il processo ha coinvolto otto imputati in totale e ha riconosciuto tutte le imputazioni, tra cui rapina, rissa, lesioni gravi e detenzione di arma clandestina. Uno dei membri della crew, Andrea Rusta, è stato condannato a 4 anni e 2 mesi di reclusione. Durante il processo, è emerso che Rusta si era “vantato della violenza sprigionata” quella notte, documentando con video e foto la vittima ferita per impressionare la ragazza con cui stava uscendo.