Il Tribunale di Milano ha emesso il verdetto nel processo riguardante la sparatoria avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, zona della movida milanese. I giudici della settima penale hanno condannato i trapper Mohamed Lamine Saida, noto come Simba La Rue, e Zaccaria Mouhib, conosciuto come Baby Gang, rispettivamente a 6 anni e 4 mesi e a 5 anni e 2 mesi di reclusione.
Nelle motivazioni del verdetto, i giudici hanno descritto l’atteggiamento e le condotte dei trapper e dei membri della loro crew come “arcaici cacciatori si facevano ritrarre accanto a prede animali esanimi”. Hanno evidenziato la “spiccata pericolosità sociale” degli imputati e la loro “consuetudine alla violenza e alla sopraffazione e umiliazione” degli altri. In particolare, Simba La Rue è stato definito come una persona “animata da una violenza cieca e incontrollata”.
Il processo, che ha visto otto imputati in totale, ha riconosciuto tutte le imputazioni, tra cui rapina, rissa, lesioni gravi e detenzione di arma clandestina. Uno dei membri della crew, Andrea Rusta, è stato condannato a 4 anni e 2 mesi di reclusione. Si è scoperto che Rusta si era “vantato della violenza sprigionata” quella notte, documentando con video e foto la vittima ferita per impressionare la ragazza con cui stava uscendo.
I giudici hanno anche criticato il basso risarcimento offerto alle vittime, sostenendo che fosse considerato come una “spesa di rappresentanza da portare a bilancio dell’etichetta musicale” nonostante gli “ingaggi professionali elevati” dei trapper e dei membri della loro crew.
Il Tribunale di Milano ha emesso le condanne per la sparatoria avvenuta in via di Tocqueville, zona della movida milanese, nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022. I trapper Mohamed Lamine Saida, conosciuto come Simba La Rue, e Zaccaria Mouhib, noto come Baby Gang, sono stati condannati rispettivamente a 6 anni e 4 mesi e a 5 anni e 2 mesi di reclusione.
I giudici della settima penale hanno riconosciuto tutte le imputazioni, tra cui rapina, rissa, lesioni gravi e detenzione di arma clandestina. Nelle motivazioni del verdetto, i giudici hanno sottolineato la “spiccata pericolosità sociale” degli imputati e la loro “consuetudine alla violenza e alla sopraffazione e umiliazione” degli altri. Simba La Rue è stato descritto come una persona “animata da una violenza cieca e incontrollata”.
Uno dei membri della crew, Andrea Rusta, è stato condannato a 4 anni e 2 mesi di reclusione. Durante il processo, è emerso che Rusta si era “vantato della violenza sprigionata” quella notte, documentando con video e foto la vittima ferita per impressionare la ragazza con cui stava uscendo.
Nel processo riguardante la sparatoria in via di Tocqueville, i giudici hanno anche criticato il basso risarcimento offerto alle vittime. Hanno sostenuto che il risarcimento fosse considerato come una “spesa di rappresentanza da portare a bilancio dell’etichetta musicale” nonostante gli “ingaggi professionali elevati” dei trapper e dei membri della loro crew.
L’atteggiamento e le condotte dei trapper e dei giovani della crew sono stati descritti come “arcaici cacciatori si facevano ritrarre accanto a prede animali esanimi” nelle motivazioni del verdetto. I giudici hanno evidenziato la “spiccata pericolosità sociale” degli imputati e la loro “consuetudine alla violenza e alla sopraffazione e umiliazione” degli altri. Simba La Rue è stato definito come una persona “animata da una violenza cieca e incontrollata”.
Il processo ha coinvolto otto imputati in totale e ha riconosciuto tutte le imputazioni, tra cui rapina, rissa, lesioni gravi e detenzione di arma clandestina. Uno dei membri della crew, Andrea Rusta, è stato condannato a 4 anni e 2 mesi di reclusione. Durante il processo, è emerso che Rusta si era “vantato della violenza sprigionata” quella notte, documentando con video e foto la vittima ferita per impressionare la ragazza con cui stava uscendo.
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