La protesta dei trattori in Italia continua senza sosta, con numerose manifestazioni che si sono svolte in tutto il Paese. Dopo dieci giorni di proteste, le sfilate di trattori hanno interessato anche l’Autostrada del Sole in Toscana, al casello Valdichiana, tra Sinalunga (Siena) e Foiano della Chiana (Arezzo), con la partecipazione di 400 mezzi provenienti non solo dalla Toscana, ma anche dalle regioni limitrofe e dal Veneto. Gli agricoltori sono determinati a rimanere nei pressi del casello per 5 giorni, per far sentire la propria voce.
Salvatore Fais, agricoltore di Piombino, ha dichiarato: “Gli agricoltori sono allo stremo, stiamo lavorando a perdita. Un chilo di grano viene pagato solo 25 centesimi, mentre il prezzo del pane nei supermercati è molto più alto”. Anche a Grosseto, 50 trattori che si stavano dirigendo verso la città sono stati fermati. A Pisa, invece, sono stati contati 150 mezzi agricoli in protesta.
Anche nella provincia di Milano, Pavia e Lodi, oltre 250 trattori con più di 400 agricoltori si sono radunati nell’area antistante il casello autostradale di Melegnano, nell’hinterland del capoluogo lombardo. L’iniziativa è stata organizzata dal coordinamento nazionale di ‘Riscatto Agrario’. Filippo Goglio, uno degli organizzatori, ha spiegato: “Andando avanti così, rischiamo tutti, prima o poi, di chiudere. Non siamo contro il Governo, siamo per l’Italia”.
Le proteste dei trattori non si sono limitate solo alla Toscana e alla Lombardia, ma si sono estese anche ad altre regioni italiane. In Liguria, una dozzina di trattori si sono radunati al casello di Busalla sulla A7, Genova-Milano, senza causare blocchi del traffico. In Sardegna, invece, pastori e agricoltori hanno bloccato il porto di Cagliari, e la protesta potrebbe coinvolgere anche altri porti. In Campania, 150 trattori provenienti dalla provincia di Avellino hanno invaso Collina Liguorini, il centro direzionale del capoluogo irpino dove si trova la sede della Regione Campania.
In Calabria, decine di mezzi hanno bloccato il tratto della statale 682 la Ionio-Tirreno, nel reggino, mentre in Abruzzo sono stati contati circa 50 mezzi sull’Altopiano delle Cinquemiglia. In Puglia, infine, 200 trattori si sono radunati a Lecce per manifestare la propria indignazione.
Giovedì primo febbraio, la Coldiretti scenderà in campo a Bruxelles per chiedere l’eliminazione definitiva dell’obbligo imposto dalla Politica agricola comune di lasciare incolto il 4% dei terreni destinati a seminativi. La protesta dei trattori in Italia continua a far sentire la voce degli agricoltori, che chiedono un riconoscimento del loro lavoro e una maggiore tutela dei loro diritti.
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