Ultimo aggiornamento il 27 Settembre 2024 by Giordana Bellante
La salute del cuore rappresenta una questione di primaria importanza, considerando che le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte tra la popolazione adulta. Tuttavia, il 70% di tali patologie è prevenibile attraverso una corretta informazione e stili di vita adeguati. In occasione della Giornata Mondiale del Cuore, che si celebra il 29 settembre, il professor Antonio Rebuzzi, docente di Cardiologia all’Università Cattolica di Roma, identifica tre segnali cruciali da non ignorare.
I campanelli d’allarme da non sottovalutare
Sintomi da tenere sotto controllo
Riconoscere i segnali di un possibile problema cardiaco è fondamentale per evitare conseguenze gravi, come l’infarto. Secondo il professor Rebuzzi, ci sono tre sintomi specifici che devono allertare i pazienti: palpitazioni, vertigini e dolore toracico. Le palpitazioni, o aritmie, possono manifestarsi come un battito cardiaco irregolare e possono essere accompagnate da una sensazione di ansia. Se si verificano giramenti di testa e la sensazione di cadere, è importante non sottovalutare questi segnali, che potrebbero indicare una mancanza di ossigeno al cuore.
Inoltre, il dolore al centro del petto deve sempre essere considerato con serietà. Questo sintomo potrebbe essere il segnale di un’angina pectoris o di un attacco cardiaco imminente. In presenza di uno qualsiasi di questi segni, si consiglia di contattare un cardiologo senza indugi, per effettuare una valutazione approfondita.
La salute del cuore in Italia
Il professor Rebuzzi riporta dati confortanti riguardo alla salute cardiovascolare degli italiani rispetto ad altre nazioni occidentali, come gli Stati Uniti. L’adozione della dieta mediterranea e un approccio più rilassato alla vita sono fattori che contribuiscono a questa condizione. Tuttavia, l’Italia presenta anche aspetti critici; in particolare, il basso livello di attività fisica è un problema significativo.
La prevenzione come chiave di salute
Modificare le abitudini di vita
Le abitudini quotidiane svolgono un ruolo cruciale nella prevenzione delle malattie cardiache. La sedentarietà è uno dei principali fattori di rischio, assimilabile a comportamenti come fumo, abuso di alcol e droghe. Questi elementi possono favorire condizioni mediche come obesità, diabete e ipertensione, che a loro volta mettono a rischio la salute del cuore. Per migliorare il proprio stato di salute, è fondamentale modificare questi comportamenti.
Abbandonare il fumo, limitare l’alcol e impegnarsi a mantenere un peso sano sono passi essenziali. Inoltre, monitorare i livelli di colesterolo LDL e glicemia non è solo raccomandato, ma potrebbe salvare vite. L’educazione alla salute è particolarmente importante in questo contesto, per far comprendere ai cittadini l’impatto delle proprie scelte quotidiane sulla salute cardiovascolare.
L’importanza del movimento
Il professor Rebuzzi sottolinea l’importanza dell’attività fisica come una delle migliori strategie per proteggere il cuore. Per ottenere benefici significativi, è consigliato percorrere almeno 5 chilometri a piedi ogni giorno o dedicare almeno 30-45 minuti a un’attività fisica moderata, almeno tre volte alla settimana. Questo non solo aiuta a mantenere un buon peso corporeo, ma ha anche effetti positivi sulla pressione sanguigna e sul colesterolo.
Un’altra raccomandazione è quella di controllare periodicamente la pressione arteriosa. Gli uomini dovrebbero monitorare il proprio stato dopo i 40 anni, mentre le donne dovrebbero prestare attenzione quando entrano in menopausa. Per coloro che hanno già fattori di rischio o una storia familiare di malattie cardiache, controlli più frequenti sono consigliati, almeno ogni quattro mesi, per garantire un monitoraggio adeguato della salute cardiovascolare.
Il messaggio è chiaro: un approccio informato e proattivo verso la salute del cuore può fare la differenza e contribuire a ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari nella popolazione.