Ultimo aggiornamento il 8 Dicembre 2023 by Redazione
La tredicesima mensilità del 2023: date di pagamento e novità fiscali
La tredicesima mensilità del 2023 sta per arrivare per i lavoratori dipendenti, con alcune novità fiscali da tenere in considerazione. Le date di pagamento dipendono dal contratto collettivo e solitamente la gratifica deve essere corrisposta entro Natale.
La buona notizia è che quest’anno, per coloro il cui reddito imponibile è pari o inferiore a 1.923 euro, la tredicesima netta sarà leggermente più alta. Secondo Money.it, sotto questa soglia si applica uno sgravio contributivo del 3% anziché del 2% previsto nel 2022. Ciò comporterà un risparmio sul versamento contributivo fino a un massimo di 19,23 euro.
Considerando anche l’Irpef dovuta, si avrà un aumento massimo di 12 o 13 euro netti rispetto all’anno precedente. Tuttavia, per coloro che hanno una tredicesima superiore a 1.923 euro ma inferiore a 2.692 euro, lo sgravio sarà sempre del 2% come nel 2022.
Le prospettive per il 2024: l’assenza di sgravio contributivo e le nuove aliquote Irpef
Tuttavia, bisogna fare attenzione a quanto accadrà nel 2024, quando non sarà applicato alcuno sgravio contributivo sulla tredicesima. Ciò potrebbe comportare un netto inferiore persino di 65 euro rispetto al 2023. Questa differenza sarà in parte mitigata dalle nuove aliquote Irpef, che permetteranno un risparmio netto fino a un massimo di 20 euro per coloro che hanno un reddito annuo pari o superiore a 28.000 euro.
Conclusioni
In conclusione, la tredicesima mensilità del 2023 si avvicina e i lavoratori dipendenti dovranno tenere conto delle novità fiscali. Per coloro il cui reddito imponibile è pari o inferiore a 1.923 euro, si applicherà uno sgravio contributivo del 3%, portando a un aumento massimo di 12 o 13 euro netti rispetto all’anno precedente. Tuttavia, nel 2024 non sarà previsto alcuno sgravio contributivo, con il rischio di un netto inferiore persino di 65 euro rispetto al 2023. Sarà importante considerare anche le nuove aliquote Irpef, che potrebbero comportare un risparmio netto fino a un massimo di 20 euro per coloro che hanno un reddito annuo pari o superiore a 28.000 euro.