Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 by Giordana Bellante
Un episodio singolare si è verificato in un istituto superiore di Treviso, dove un docente, assente per quasi tre anni, si è presentato nella scuola per tentare di riprendere servizio. Tuttavia, l’insegnante non ha potuto accedere ai locali scolastici poiché risulta già licenziato ufficialmente. La vicenda ha suscitato attenzione e preoccupazioni sulla gestione delle assenze nel settore dell’istruzione.
La storia del docente assenteista
Un percorso di assenze lunghissimo
Il professore, un sessantenne originario della provincia di Taranto, ha avuto un lungo e controverso percorso all’interno del sistema scolastico. Immatricolato in ruolo a tempo indeterminato nel 2011, non ha potuto esercitare le sue funzioni didattiche per la maggior parte della sua carriera. Le assenze accumulate sono risultate complessivamente in 550 giorni, un dato che mette in luce la gravità della situazione.
Nel primo anno di assunzione, l’insegnante non ha mai preso parte alle lezioni, rimanendo in aspettativa: un evento già di per sé anomalo per un docente in ruolo. Negli anni successivi, il trend delle assenze non ha mostrato miglioramenti; il professore ha continuato a mancare da scuola, spesso giustificando le sue assenze come malattie non continuative. Queste assenze erano perlopiù frammentate, rendendo ulteriormente complicata la gestione delle sue ore di lezione.
Le motivazioni delle assenze
L’istituto ha segnalato che, oltre alle malattie, il docente ha accumulato numerose assenze “ingiustificate”. Questo termine mette in discussione la trasparenza e l’accuratezza delle comunicazioni da parte del professore, lasciando aperti interrogativi sulla sua condotta professionale. La situazione ha messo a dura prova le risorse dell’istituto, che ha dovuto affrontare la mancanza di un insegnante per così lungo tempo, costringendo gli studenti a rimanere privi di un’istruzione adeguata in diritto.
Nel tempo, l’istituto è stato costretto a prendere provvedimenti per garantire la continuità didattica, effettuando sostituzioni temporanee e cercando di trovare soluzioni alternative per gli studenti coinvolti. Questo tipo di problematiche, più che un caso isolato, sono emblematiche delle difficoltà che alcune istituzioni scolastiche si trovano ad affrontare in materia di gestione del personale docente.
Le conseguenze del provvedimento di licenziamento
L’iter procedurale di licenziamento
Dopo una lunga fase di assenze, l’istituto ha attivato le procedure necessarie per il licenziamento dell’insegnante. Seguendo la normativa vigente nel settore, è stato eseguito un iter formale che ha comportato il coinvolgimento dell’ufficio scolastico di Treviso. Quest’ultimo ha dato il suo parere favorevole al provvedimento, confermando la liceità della decisione presa dalla scuola.
Il licenziamento di un docente è una misura estrema, che generalmente viene adottata solo in situazioni di palese violazione dei doveri professionali. È un segnale forte da parte dell’istituzione che mette in evidenza l’importanza della responsabilità e della puntualità nel mondo della scuola, elementi che sono essenziali per garantire un’efficace formazione degli studenti.
La reazione dell’istituto scolastico
Quando il docente si è presentato lunedì mattina, l’istituto è stato costretto a fermarlo all’ingresso. La scuola, avendo già completato tutti gli adempimenti necessari, ha agito con fermezza. Questo episodio evidenzia una crescente attenzione da parte degli uffici scolastici nell’assicurare il rispetto delle normative e nell’affrontare situazioni simili.
Il caso del “professore assenteista” serve anche a ribadire l’importanza di una gestione responsabile delle assenze dei docenti. Le istituzioni scolastiche, nel caso si presentino situazioni di questo tipo, devono garantire che ci sia una copertura stabile della didattica per assicurare un servizio di qualità agli studenti. La vicenda di Treviso è quindi un monito per il sistema educativo, sottolineando la necessità di meccanismi di controllo e di gestione più efficaci.