Ultimo aggiornamento il 24 Luglio 2024 by Giordana Bellante
Il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza assolutoria per il carabiniere Fabio Manganaro, accusato di aver adottato una misura non consentita dalla legge durante il fermo di Gabriel Natale Hjorth, legato alle indagini sulla morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.
la condotta del carabiniere
Secondo quanto riportato dai giudici, Manganaro ha agito con l’intento di proteggere l’integrità fisica e psichica di Hjorth. La decisione di porre una benda sul viso del fermato è stata motivata dalla volontà di riportarlo alla calma, senza fini vendicativi o intimidatori.
Motivazioni della sentenza
Nelle motivazioni della sentenza, si sottolinea che non vi era l’intenzione da parte del carabiniere di intensificare la restrizione della libertà personale di Natale Hjorth. Nonostante l’adozione di una misura di maggiore rigore rispetto al consueto, il militare non aveva l’intenzione di peggiorare la condizione di Hjorth.
Giudizio dei magistrati
I magistrati del Tribunale di Roma hanno espresso che l’azione di Manganaro, seppur irregolare dal punto di vista procedurale, non è stata dettata da una volontà criminosa, bensì dalla preoccupazione per la stabilità emotiva del soggetto fermo.
Il caso, che ha destato molte polemiche e suscitato dibattiti sull’operato delle forze dell’ordine, si è concluso con l’assoluzione del carabiniere Fabio Manganaro, il quale ha mantenuto il suo operato nell’ottica della tutela e della sicurezza della persona fermata.