Ultimo aggiornamento il 19 Aprile 2024 by Francesca Monti
La Procura di Roma ha recentemente avanzato la richiesta di rinvio a giudizio per quattro individui, precedentemente in posizioni di rilievo all’interno di Edenred Italia, un’azienda specializzata nella gestione di buoni pasto e ticket. ‘accusa, guidata dal pm Carlo Villani, contesta loro una serie di reati che includono truffa aggravata, turbativa d’asta in concorso e illeciti amministrativi.
‘indagine e il sequestro da 20 milioni di euro
‘indagine, che ha portato alla luce presunte irregolarità nella gestione degli accordi con gli esercizi commerciali convenzionati, ha avuto un significativo sviluppo lo scorso febbraio, quando la Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro di ben 20 milioni di euro. Secondo l’accusa, due ex amministratori delegati di Edenred Italia e rappresentanti legali dell’azienda avrebbero incoraggiato gli esercizi commerciali convenzionati a sottoscrivere accordi paralleli a quelli previsti dalla gara. Questi accordi avrebbero avuto lo scopo di alterare il rapporto di equivalenza tra ribasso e commissione dichiarato in sede di offerta, violando così il divieto di ‘retrocessione’. Questa violazione avrebbe portato alla restituzione indebita agli esercizi commerciali di una quota percentuale della ‘commissione’ dovuta.
La turbativa d’asta: dal Lazio alla Sicilia
La turbativa d’asta, altro reato contestato agli ex vertici di Edenred Italia, riguarda quattro lotti, tra cui quello relativo al Lazio. Gli altri lotti interessati sono quelli di Marche, Abruzzo, Molise e Umbria, Campania e Sicilia. Questa accusa aggrava ulteriormente la posizione dei quattro indagati, poiché la turbativa d’asta è considerata un reato contro la Pubblica Amministrazione, in quanto altera il regolare svolgimento delle gare d’appalto, compromettendo la trasparenza e l’imparzialità delle procedure.
dettagli dell’accusa: violazione del bando di gara
Al centro dell’accusa c’è la violazione del bando di gara, che prevedeva espressamente il rispetto del divieto di ‘retrocessione’. Questa pratica, secondo l’accusa, sarebbe stata attuata dagli ex vertici di Edenred Italia attraverso la sottoscrizione di accordi paralleli con gli esercizi commerciali convenzionati. Tali accordi avrebbero permesso la restituzione indebita di una quota percentuale della commissione dovuta, alterando così il regolare svolgimento della gara d’appalto e ledendo i principi di trasparenza e imparzialità che dovrebbero guidare tali procedure.
La vicenda giudiziaria che coinvolge gli ex vertici di Edenred Italia è ancora in corso e si preannuncia complessa e articolata. Le accuse mosse dalla Procura di Roma sono gravi e, se confermate, potrebbero avere significative ripercussioni sul settore dei buoni pasto e ticket, oltre che sulla reputazione dell’azienda stessa. La richiesta di rinvio a giudizio rappresenta un importante passo avanti nell’indagine, ma sarà necessario attendere l’evolversi della situazione giudiziaria per avere un quadro completo e definitivo della vicenda.