Truffa al Ssn: fondi esauriti, pazienti costretti a pagare

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Truffa al Ssn: fondi esauriti, pazienti costretti a pagare - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2023 by Redazione

Truffa al Servizio Sanitario: 17 indagati per appropriazione indebita di fondi pubblici

Un’indagine condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli ha portato alla luce una truffa al Servizio Sanitario Nazionale che ha causato un esaurimento rapido dei fondi pubblici destinati alle prestazioni sanitarie. Come risultato di questa truffa, i pazienti “autentici” si sono trovati costretti a pagare di tasca propria gli esami di laboratorio. Attualmente, le autorità stanno quantificando l’entità del danno causato da questa frode, che ha coinvolto 17 persone tra medici, farmacisti, titolari di laboratori di analisi e informatori scientifici, ai quali sono state notificate misure cautelari.

Associazioni a delinquere: truffa con ricette e rimborsi per esami di laboratorio

L’indagine ha rivelato che due associazioni a delinquere, guidate da medici, sono state responsabili di questa truffa. Una delle associazioni si occupava dei rimborsi per gli esami di laboratorio, mentre l’altra metteva a segno la frode attraverso la prescrizione di farmaci. Le ricette venivano emesse per pazienti esenti dal pagamento del ticket, consentendo così agli indagati di ottenere un rimborso illegittimo. Finora, sono stati sequestrati oltre 120mila euro, ritenuti provento della truffa, e i militari continuano a investigare per individuare ulteriori prove.

Coinvolti medici, farmacisti e informatori scientifici

Le due associazioni coinvolte nella truffa includevano medici, titolari di uno studio di medicina generale, farmacisti e informatori scientifici. Quest’ultimi sollecitavano i medici a prescrivere farmaci prodotti dalle società che rappresentavano, al fine di azzerare le scorte delle farmacie e ottenere nuove forniture. Le ricette false, con fustelle contraffatte, venivano poi inviate all’Asl per ottenere il rimborso. Le confezioni di farmaci rimaste senza fustella venivano successivamente ritirate dal medico di base o dai dipendenti dello studio. Le indagini sono ancora in corso per individuare tutti i responsabili e quantificare l’intero danno causato a danno del Servizio Sanitario Nazionale.

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