Tumore del pancreas: la difficile battaglia contro uno dei più mortali cancri, colpisce anche Sven Goran Eriksson

Il tumore del pancreas è una delle neoplasie più insidiose e difficile da trattare, con tassi di mortalità tra i più elevati. La recente notizia della scomparsa di Sven Goran Eriksson, ex allenatore della Lazio, ha riacceso l’attenzione su questa malattia. Con una stima di 14.500 nuovi casi in Italia nel 2022, è fondamentale sapere come si manifesta e quali sono i fattori di rischio e le opzioni terapeutiche disponibili oggi.

Manifestazione del tumore del pancreas

Funzioni del pancreas e sviluppo del cancro

Il pancreas svolge un ruolo cruciale nella regolazione del metabolismo, producendo ormoni come insulina e glucagone che regolano i livelli di zucchero nel sangue. Inoltre, secreta enzimi come la tripsina, vitali per la digestione. Il tumore del pancreas si sviluppa quando le cellule pancreatiche, in particolare quelle di tipo duttale, iniziano a moltiplicarsi in modo incontrollato. Questo processo porta alla formazione di massa tumorale che, a sua volta, può infiltrarsi nei linfonodi circostanti e metastatizzare ad organi vitali come fegato, polmoni e addome.

Le cellule tumorali sono notoriamente aggressive e possono diffondersi rapidamente, rendendo cronicamente difficile la diagnosi precoce. Gli esperti dell’Airc avvertono che l’identificazione tempestiva della patologia è ostacolata dal fatto che i sintomi iniziali sono spesso aspecifici e non facilmente collegabili alla malattia in fase iniziale.

Fondamentale per la digestione

La funzione digestiva del pancreas non può essere sottovalutata. Gli enzimi pancreatici vengono trasferiti nell’intestino attraverso i dotti pancreatici, e la loro compromissione a causa dell’insorgenza tumorale può comportare gravi conseguenze per la salute. Con la progressione della malattia, i pazienti possono sperimentare ITTRO, un segnale chiaro che il cancro potrebbe essere avanzato, portando a frequenti complicazioni digestive.

Chi è più a rischio

Fattori di rischio noti

Il rischio di sviluppare un tumore del pancreas è particolarmente elevato tra i fumatori di età compresa tra 50 e 80 anni. Secondo il rapporto “I numeri del cancro in Italia”, eliminare il fumo potrebbe potenzialmente prevenire un terzo delle morti per questa malattia negli uomini e il 13% nelle donne. Inoltre, le mutazioni genetiche, in particolare nei geni BRCA1 e BRCA2, sono un fattore di rischio significativo. Le persone con una storia familiare di neoplasie come il cancro al seno o all’ovaio, e coloro che hanno sindromi ereditarie come quella di Lynch o Peutz-Jeghers, presentano una maggiore predisposizione a sviluppare questo tipo di tumore.

Ulteriori fattori contribuenti

Altri fattori di rischio includono un’elevata assunzione di alcol e caffè, sedentarietà, obesità e esposizioni professionali a sostanze tossiche, tra cui alcuni solventi industriali. La dieta gioca un ruolo cruciale: un’alimentazione ricca di grassi e proteine animali è stata associata a un aumento del rischio. La recente testimonianza di Sven Goran Eriksson ha evidenziato l’importanza di uno stile di vita sano e di una costante attenzione alla propria salute, sottolineando l’urgenza di un approccio preventivo alla malattia.

Sintomi e modalità di diagnosi

Difficoltà nel riconoscimento precoce

In fase iniziale, il tumore del pancreas è insidioso e spesso asintomatico. Anche quando si manifestano sintomi, questi possono sembrare generici e facilmente attribuibili ad altre patologie, ritardando la diagnosi. Alcuni segni comuni includono perdita di peso non intenzionale, diminuzione dell’appetito, dolore nell’area superiore dell’addome e nella schiena, nausea e ittero. È importante notare che una porzione tra il 10 e il 20% dei pazienti può sviluppare diabete, un ulteriore indicatore della malattia.

Approcci diagnostici

Il processo diagnostico inizia con una visita medica approfondita, durante la quale viene valutata la storia clinica personale e familiare. I medici utilizzano tecniche di imaging come la tomografia computerizzata per rilevare la presenza di tumori e valutare la diffusione della malattia. Ulteriori esami, come l’ecografia addominale e la tomografia a emissione di positroni , possono essere impiegati per confermare la diagnosi e verificarne l’estensione.

Quando un paziente presenta ittero, è necessario valutare l’eventuale ostruzione dei dotti biliari. In questo contesto, esami come la colangiopancreatografia retrograda endoscopica o la colangiorisonanza magnetica possono essere utili per identificare la causa dell’ostruzione, permettendo così una migliore comprensione della malattia.

Le opzioni terapeutiche

Trattamento e cura del tumore

Nonostante i progressi in medicina, il tumore del pancreas rimane uno dei più difficili da trattare. La maggior parte dei pazienti viene diagnosticata in fase avanzata, complicando il percorso terapeutico. Tuttavia, per circa il 20% dei soggetti, la malattia è identificata in stadi localizzati, rendendo possibile l’asportazione chirurgica completa, una procedura che, sebbene efficace, comporta dei rischi considerevoli.

La chemioterapia rappresenta l’opzione principale per il trattamento di forme non reseccabili del cancro pancreatico. Dopo l’intervento chirurgico, i pazienti possono essere sottoposti a trattamenti chemioterapici come terapia adiuvante e, nei casi selezionati, anche chemioterapia neoadiuvante prima dell’operazione.

Novità in terapia

Nuovi farmaci, come gli inibitori tirosin-chinasici e l’inibitore di PARP olaparib, sono attualmente in uso per alcune forme di cancro pancreatico, mostrando promettenti miglioramenti nelle risposte terapeutiche, soprattutto nei pazienti con mutazioni genetiche specifiche. Nonostante la limitata disponibilità di farmaci nel sistema sanitario nazionale, le sperimentazioni in corso sui farmaci immunoterapici potrebbero aprire nuove strade nel trattamento della malattia.