Ultimo aggiornamento il 26 Agosto 2024 by Giordana Bellante
Il tumore del pancreas è uno dei più complessi da affrontare nel panorama oncologico. Colpito recentissimamente da questa malattia, l’ex allenatore Sven Goran Eriksson è deceduto a 76 anni, portando alla luce un tema di vitale importanza. Nel 2022, in Italia, si sono stimati 14.500 nuovi casi, evidenziando la necessità di una maggiore attenzione e informazione su questa malattia insidiosa.
Quando si manifesta il tumore del pancreas
Il pancreas è un organo cruciale per la regolazione del metabolismo grazie alla produzione di ormoni come l’insulina e il glucagone; suoi enzimi, come la tripsina, sono fondamentali per la digestione. La patologia tumorale si sviluppa in genere quando le cellule duttali iniziano a moltiplicarsi in modo incontrollato. Gli esperti dell’Associazione Italiana Ricerca contro il Cancro sottolineano come la diffusione delle cellule tumorali avvenga rapidamente, coinvolgendo linfonodi, fegato e polmoni, oltre a causare la carcinosi peritoneale.
In assenza di sintomi precisi nelle fasi iniziali, molti pazienti non ricevono una diagnosi tempestiva, il che complica ulteriormente il trattamento. È cruciale riconoscere che un’adeguata informazione e la consapevolezza sui segnali del corpo possono fare la differenza nel programma di screening e diagnosi precoce.
Chi è più a rischio di sviluppare questa malattia
Diversi fattori possono aumentare il rischio di contrarre un tumore del pancreas, in particolare il fumo, associato al 33% dei decessi tra uomini e al 13% tra donne, secondo rapporti di oncologia. Le persone tra i 50 e gli 80 anni sono le più vulnerabili a questa malattia. Al di là del fumo, le mutazioni genetiche relative alla familiarità per tumori della mammella e dell’ovaio incrementano ulteriormente il rischio.
A questi fattori si aggiungono l’abuso di alcool, la dieta ricca di grassi e proteine animali, la sedentarietà e l’obesità. Anche la storia familiare di tumori gastrointestinali e l’esposizione a solventi industriali possono influire significativamente. Queste informazioni sono vitali per attuare misure preventive efficaci.
Sintomi e modalità di diagnosi
È noto che il tumore del pancreas si manifesta spesso in modo subtile, con sintomi che possono facilmente essere scambiati per altre condizioni. La perdita di peso inattesa, cambiamenti nell’appetito, ittero e dolore nell’addome superiore sono tra i segnali più comuni. Inoltre, un 10-20% dei pazienti sviluppa diabete a causa della disfunzione pancreatica.
La diagnosi avviene tramite una serie di esami clinici, tra cui tomografia computerizzata ed ecografia addominale. Questi esami aiutano a identificare non solo la presenza di un tumore, ma anche la sua diffusione ad altre aree, come linfonodi e fegato. In caso di ittero, si ricorre a ulteriori indagini per valutare la pervietà dei dotti biliari. Questi esami sono essenziali per stabilire un piano terapeutico adeguato.
Le opzioni terapeutiche disponibili
La cura del tumore del pancreas si presenta come una sfida considerevole. Nonostante il progresso delle terapie oncologiche, la malattia viene spesso diagnosticata in fase avanzata. Circa il 20% dei pazienti è candidabile a intervento chirurgico, la cui fattibilità dipende dalla localizzazione e dall’estensione della malattia. L’intervento chirurgico viene seguito da trattamenti di chemioterapia e radioterapia, che offrono opzioni per i casi non operabili.
Recentemente, alcuni farmaci a bersaglio molecolare, come gli inibitori tirosin-chinasici, sono stati applicati per specifici sottotipi di cancro pancreatico. In presenza di mutazioni nei geni Brca1 e Brca2, il farmaco olaparib offre prospettive come terapia di mantenimento, sebbene non sia ancora accessibile attraverso il sistema sanitario nazionale. Sono in corso studi clinici per valutare l’efficacia di terapie immunologiche, una speranza per il futuro del trattamento oncologico.
In questo quadro complesso e in continua evoluzione, è essenziale mantenere alta l’attenzione sulla salute del pancreas, promuovendo la conoscenza e la prevenzione per una lotta più efficace contro questa malattia devastante.
